Comunidad Andina
L’obiettivo di questo lavoro è quello di ripercorrere tutte le fasi che hanno segnato l’evoluzione della Comunidad Andina e di tracciare un bilancio attraverso l’analisi dei risultati sinora conseguiti e degli obiettivi da raggiungere.
L’Accordo di Integrazione Subregionale Andino, forma di cooperazione regionale, trova la sua origine nel trattato sottoscritto a Cartagena de Indias nel 1969 da Bolivia, Ecuador, Colombia, Perù, e Cile. Vide l’adesione del Venezuela nel 1973 ed il ritiro del Cile nel 1976.
Nel giugno del 1997, attraverso un protocollo modificatorio dell’Accordo di Cartagena (Protocollo di Trujillo) nasce la Comunidad Andina (CAN) che introduce alcuni importanti cambiamenti nella sua struttura istituzionale.
Attualmente sono quattro gli stati membri de la CAN: Bolivia, Colombia, Ecuador e Perù a cui si è aggiunto di recente, come membro associato, il Cile. Il Venezuela si è ritirato nell’aprile del 2006 aderendo all’altra organizzazione latino-americana del MERCOSUR.
La motivazione all’origine del Patto Andino era, soprattutto, economica e commerciale ma, con l’avanzamento del processo d’integrazione e con lo sviluppo di organi ed istituzioni sovranazionali, il discorso si è allargato ad aspetti politici e sociali anche se questi ultimi hanno occupato una posizione marginale nell’agenda politica degli Stati Membri.
Come si vedrà, l’attuale Comunidad Andina si inserisce nel contesto del “regionalismo aperto o nuovo regionalismo” che si sviluppò in America Latina alla fine degli anni ottanta ed esprime il rinnovamento e la nascita di accordi di integrazione regionale. Questo nuovo regionalismo latinoamericano si caratterizza per il perseguimento della liberalizzazione commerciale e la realizzazione di progetti di integrazione economica, politica e sociale. Il nuovo regionalismo è un fenomeno multidimensionale (risulta difficile tracciare una linea di divisione chiara tra aspetti politici ed economici); esteso (per la quantità di soggetti ai quali si applica o si può applicare il termine); variabile (la partecipazione di uno stesso paese in diversi processi regionali interni all’America Latina e non). Nelle pagine che seguono, analizzeremo in dettaglio i trattati sui quali si basa la Comunidad Andina, e avremo modo di constatare che l’integrazione nella subregione, teoricamente è un progetto esistente. Esiste un’ istituzionalizzazione sovranazionale ma, il suo funzionamento è, fondamentalmente, di carattere intergovernamentale.
A parte l’aspetto economico e commerciale, il programma subregionale andino prevede posizioni comuni in materie come la politica estera, diritti umani, lotta contro la droga ed il narcotraffico, attuazione di un programma sociale e di uno sviluppo sostenibile. Tuttavia, l’integrazione viene frenata da alcune forze che agiscono controcorrente come la presenza di priorità divergenti dei Paesi Membri, reticenze nel cedere alcune competenze nazionali, scarsa partecipazione dei cittadini al processo d’integrazione.
Queste osservazioni troveranno fondamento all’interno di questo lavoro, attraverso l’analisi dettagliata del sistema istituzionale e giuridico della Comunidad Andina ed effettuando, infine, una comparazione con gli elementi costitutivi del modello al quale si ispira maggiormente: l’Unione Europea.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Paolillo |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Piero Pennetta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 105 |
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