5
questi ultimi hanno occupato una posizione marginale nell agenda politica degli Stati
Membri.
Come si vedr , l attuale Comunidad Andina si inseri sce nel contesto del regionalismo
aperto o nuovo regionalismo 5 che si svilupp in America Latina alla fine degli a nni
ottanta ed esprime il rinnovamento e la nascita di accordi di integrazione regionale.
Questo nuovo regionalismo latinoamericano si caratterizza per il perseguimento della
liberalizzazione commerciale e la realizzazione di progetti di integrazione economica,
politica e sociale. Il nuovo regionalismo Ł un fenomeno multidimensionale (risulta
difficile tracciare una linea di divisione chiara tra aspetti politici ed economici); esteso
(per la quantit di soggetti ai quali si applica o si pu applicare il termine); variabile (la
partecipazione di uno stesso paese in diversi processi regionali interni all America Latina
e non). Nelle pagine che seguono analizzeremo in dettaglio i trattati sui quali si basa la
Comunidad Andina e avremo modo di constatare che l integrazione nella subregione,
teoricamente, Ł un progetto esistente. Esiste un istituzionalizzazione sovranazionale ma,
il suo funzionamento Ł, fondamentalmente, di carattere intergovernamentale.
A parte l aspetto economico e commerciale, il programma subregionale andino prevede
posizioni comuni in materie come la politica estera, diritti umani, lotta contro la droga ed
il narcotraffico, attuazione di un programma sociale e di uno sviluppo sostenibile.
Tuttavia, l integrazione viene frenata da alcune forze che agiscono controcorrente come
la presenza di priorit divergenti dei Paesi Membri , reticenze nel cedere alcune
competenze nazionali, scarsa partecipazione dei cittadini al processo d integrazione.
5
Casas Gragea A. M., La economia politica internacional de la nueva integracion regional de las Americas:el
caso de la Comunidad Andina, in Integracion y Commercio, 2002, N 16, p.98
6
Queste osservazioni troveranno fondamento all interno di questo lavoro, attraverso
l analisi dettagliata del sistema istituzionale e giuridico della Comunidad Andina ed
effettuando, infine, una comparazione con gli elementi costitutivi del modello al quale si
ispira maggiormente: l Unione Europea.
7
I
ORIGINI, EVOLUZIONE E OBIETTIVI: DAL GRUPO
ANDINO ALLA COMUNIDAD ANDINA
1.1 L ACCORDO DI CARTAGENA (1969-1988)
I paesi andini, membri dell ALALC6, insoddisfatti per i limitati benefici ottenuti in
termini economici dal sistema di commercio preferenziale adottato nell ambito del
Trattato di Montevideo del 1960, cominciarono a pensare a degli accordi che, senza
abbandonare l associazione, permettesse loro di adottare regole commerciali che
rispondessero meglio alle loro caratteristiche di paesi in via di sviluppo. Inoltre, i
plenipotenziari andini, vollero creare un modello d integrazione economica che non si
limitasse solo agli aspetti commerciali, ma che contemplasse anche programmi
d integrazione congiunta e regole economiche comuni.
Il 26 maggio del 1969, i plenipotenziari di Bolivia, Colombia, Cile, Ecuador e Perø,
determinati a rafforzare l unione dei loro popoli e formare una comunit subregionale
andina, fondata su principi di eguaglianza, giustizia, pace, solidariet e democrazia 7,
firmarono l Accordo di Cartagena (conosciuto anche come Accordo Subregionale
Andino8) che diede vita al Gruppo Andino.
6
Asociaci n Latino Americana de Libre commercio (AL ALC). Si trattava di un organismo intergovernamentale latinoamericano,
basato sull idea di libero scambio come strumento idoneo ad accelerare lo sviluppo economico. Creato il 18 febbraio del 1960
per mezzo del Trattato di Montevideo (Gennaio 1960), dal 12 agosto del 1980 ha preso il nome di ALADI (Asociaci n
Latinoamericana de Integraci n) - Trattato di Montevideo 12-08-1980
7
Acuerdo de Cartagena, Cartagena de Indias (Colombia) 26-05-1969; Preambolo
8
Da qui in avanti, cos verr chiamato l Accordo di Cartagena firmato nel 69.
8
L accordo di integrazione subregionale aveva come obiettivo quello di promuovere,
all interno dei paesi membri, uno sviluppo armonico ed equilibrato ed accelerare la loro
crescita attraverso l integrazione economica con la distribuzione, equamente suddivisa,
dei costi e dei benefici di quest ultima9.
In concreto, si cerc di costruire un ampio mercato attraverso la creazione di un unione
doganale, una pianificazione industriale coordinata, un programma di liberalizzazione
degli scambi mediante una Zona di Libero Commercio e l applicazione di una tariffa
esterna comune che si sarebbe adottata, in forma progressiva, in due tappe: la prima con
l adozione di una Tariffa Esterna Minima Comune (1970), la seconda con l adozione di
una Tariffa Esterna Comune.
Per quanto riguarda l organizzazione istituzionale, sotto l influenza del modello
dell integrazione della Comunit Economica Europea e della sua struttura istituzionale, i
negoziatori andini si ispirarono a questo modello e instaurarono, per la prima volta in
America Latina, un organizzazione con la caratteristica di sovranazionalit .
Alla sua nascita, il Gruppo Andino si dot di due o rgani importanti:
• La Commissione Andina: organo intergovernativo nel cui ambito si
rappresentano gli interessi nazionali dei singoli stati membri
• La Giunta dell Accordo di Cartagena: organo non internazionale ma
sovranazionale e quindi comunitario composto da tre membri i quali agivano in
funzione degli interessi comuni .
9
Casas Gragea A. M., op.cit p.5
9
Fin dal principio, il Gruppo Andino si avvalse dell appoggio finanziario della CAF
(Corporaci n Andina de Fomento ) costituita dai presidenti andini nel 1968 con
l obiettivo di creare una Banca per lo sviluppo e del FAR (Fondo Andino de Reservas)
oggi denominato FLAR10(Fondo Latinoamericano de Reservas).
L Accordo di Cartagena fu dichiarato compatibile con l ordinamento giuridico
dell ALALC (Luglio 1969), dopo che il Consiglio dei Ministri dell Associazione prima
(Settembre 1967) e la Conferenza delle Parti contraenti dell ALALC poi (Dicembre
1967) approvarono le risoluzioni 202, 203 e 22211 che incorporavano all interno del suo
ordinamento la figura degli Accordi Subregionali e fissarono le condizioni sopra le
quali si sarebbero dovuti costituire.
Negli anni Settanta, il processo d integrazione andino fu sottoposto a diverse pressioni
dovute soprattutto al difficile superamento delle differenze tra le strutture produttive e le
politiche economiche degli stati membri. Inoltre, si verificarono due crisi: una positiva e
l altra negativa12. La prima si riferisce all ingresso nel gruppo andino del Venezuela nel
1973 e l accordo di Cartagena sub delle modifiche per incorporare pienamente il nuovo
Stato Membro. La seconda, invece, deve il suo carattere negativo al ritiro del Cile
dall accordo (1976) dovuto ai difficili rapporti, soprattutto economici, che si
instaurarono tra il governo cileno del generale Pinochet ed i governi degli altri Paesi
Membri.13
10Fondo Latinoamericano de Reservas, Lima (Peru ) 10-06-1988
11Risoluzione n.222: regime giuridico degli accordi subregionali; Conferenza delle Parti Contraenti dell ALALC
(Dicembre 1967); Per ulteriori conoscenze: Panebianco M. Il gruppo subregionale andino in Introduzione al Diritto
Comunitario Comparato, Salerno, 1992 p.182
12Gragea(2002) op. cit p.5
13
Il Cile adott un modello economico liberale che i l resto dei paesi membri considerarono incompatibile con la
strategia e gli obiettivi congiunti stabiliti.
10
Il 1979 Ł stato, per il Gruppo Andino, un anno particolarmente significativo dal punto di
vista giuridico/istituzionale: il 28 Maggio venne firmato il Trattato di Creazione del
Tribunale di Giustizia dell Accordo di Cartagena, istitutivo dell organo giurisdizionale
del Gruppo, indipendente dai governi dei Paesi Membri e dagli altri organi dell Accordo
di Cartagena. Nello stesso anno venne firmato anche il Trattato Costitutivo del
Parlamento Andino14 , entrato in vigore solo cinque anni dopo (1984), tempo necessario
affinchØ venisse ratificato dai singoli Stati Membri. Infine, il 12 novembre 1979 ci fu la
creazione del Consiglio Andino dei Ministri degli Affari Esteri15 con l obiettivo di
orientare un azione esterna comune del Gruppo e contribuire a formulare la politica
generale del processo d integrazione.16
1.2 ESIGENZA DI RIFORME: IL PROTOCOLLO DI
QUITO (1988-1996)
Durante gli anni 80 il Gruppo Andino realizz i Pr ogrammi Settoriali di Sviluppo
Industriale, vennero creati diversi Consigli Consultivi ( lavoro, impresa) e venne regolato
il funzionamento del Parlamento e del Tribunale di Giustizia.
Tuttavia, la liberalizzazione commerciale e gli sforzi per raggiungere un accordo su di
una tariffa esterna comune, misero in evidenza i problemi e le difficolt per raggiungere
un equilibrio tra i costi e i benefici dell integrazione commerciale, come avremo modo di
vedere nei capitoli successivi.
14
Trattato Costitutivo del ParlamentoAndino, La Paz (Bolivia) 25-10-1979
15
Trattato Costitutivo del Consiglio Andino dei Ministri degli Affari Esteri, Lima (Peru ) 12-11-1979
16
Maldonado Lira, Treinta anos de integraci n andina, Segreteria Generale della Comunit Andina, Lima, 199 9
11
Nel 1987, dopo quasi 20 anni di vita, fu sentita l esigenza, da parte dei Paesi Membri, di
apportare delle modifiche all Accordo di Cartagena e si pervenne alla firma del
Protocollo Modificatorio dell Accordo di Cartagena (Protocollo di Quito).17
Il suddetto protocollo introdusse delle riforme in materie commerciali ed economiche e
fu stabilito un regime transitorio di amministrazione del commercio. Per quanto riguarda
i Programmi Settoriali di Sviluppo Industriale, questi subirono una profonda
trasformazione attraverso la loro divisione in tre modalit relative rispettivamente al
• Programma di integrazione industriale
• Accordi complementari
• Progetti di integrazione industriale
Sul fronte istituzionale, non ci furono particolari riforme se non quella di classificare gli
organi in Principali(Commissione, Giunta, Tribunale, Parlamento), Ausiliari e
Sussidiari.
Nel 1989, alla riunione dei Presidenti Andini celebrata alle Galapagos per la cerimonia
commemorativa dei 20 anni della firma dell Accordo di Cartagena, cominci una nuova
fase nel processo d integrazione andina. I Presidenti intervennero direttamente nella
conduzione dell integrazione dandogli un forte impulso poi concretamente sviluppato
durante gli anni 90 e come frutto di una prassi ormai consolidata, venne creato il
Consiglio Presidenziale Andino.18
17
Protocollo di Quito, Quito (Ecuador) 12-05-1987
18Acta de Machu Picchu, Machu Picchu (Perø) 23-05-1990. Il Consiglio Presidenziale Andino Ł stato il frutto di una
consuetudine in quanto, la soluzione di gravi e delicate problematiche non risolvibili nell ambito degli organi
comunitari preposti, viene delegata ai Capi di Stato e di Governo i quali, rappresentano autorevolmente il grado piø
alto per la soluzione di tali problematiche.
12
Fu approvato un Disegno Strategico nel quale si f iss l obiettivo di perfezionare la
Zona di Libero Commercio( nel 1993 tra Colombia, Perø, Venezuela e nel 1997 per
Bolivia ed Ecuador)19e le date dell entrata in vigore della Tariffa Esterna Comune (1997
per Colombia, Perø, Venezuela e nel 1999 per Bolivia ed Ecuador).
Fu in questi anni che la piø alta dirigenza politica dei Paesi Membri dimostr la volont
di voler allargare il processo d integrazione agli aspetti politici, sociali e culturali
superando quelli meramente economici e commerciali20.
1.3 PROTOCOLLO DI TRUJILLO ISTITUTIVO DELLA
COMUNIDAD ANDINA (1996)
Attraverso il Protocollo Modificatorio dell Accordo di Cartagena ( Protocollo di
Trujillo)21 nasce, nel 1996, la Comunidad Andina (CAN). Tale protocollo, and a
sostituire il capitolo II dell Accordo di Cartagena del 69. Insieme alla Comunit
Andina, nasce il SAI: Sistema Andino d Integrazione22 che ha come fine quello di
permettere un effettivo coordinamento degli organi e delle istituzioni che lo
costituiscono, di approfondire l integrazione subregionale, a promuovere la sua
proiezione verso l esterno e di consolidare tutte le azioni relative al processo
d integrazione23.
Le ragioni che hanno portato all adozione del Protocollo di Trujillo vanno ricercate nel
tentativo, da parte dei Paesi Membri, di adeguare il processo d integrazione, in quanto
19
Bolivia ed Ecuador, essendo due paesi a minor sviluppo economico relativo rispetto agli altri stati membri, godono di
un regime speciale (art. 91-108 Accordo di Cartagena). A questo argomento verr dedicato un paragr afo in seguito.
20
Gragea (2002) op. cit p.2
21
Protocollo di Trujillo, Trujillo ( Perø ) 10-03-1996
22
Art. 5 - Accordo d Integrazione Subregionale Andino ( Accordo di Cartagena) -1996 codificato con D563
23
Art. 7 Accordo d Integrazione Subregionale Andino ( Accordo di Cartagena) -1996,codificato con la D563
13
non appariva possibile seguire il modello istituzionale europeo24 il quale, rappresentava
una forma molto piø avanzata d integrazione rispetto alle condizioni politiche ed
economiche che si erano create nella subregione andina. Questo nuovo sistema
istituzionale conferm la vecchia tendenza dei Paes i Andini di rafforzare gli organi
politici intergovernamentali per creare un organizzazione efficace e flessibile,
declassando ad un ruolo minore gli organi a carattere comunitario. In seguito a ci ,
diventa organo della Comunidad Andina e quindi del SAI il Consiglio Andino dei
Ministri degli Affari Esteri (creato nel 1979) mentre, la Giunta (organo comunitario [cfr
p.8]) fu sostituita da un Segretariato Generale.
Vista la modifica apportata all Accordo di Cartagena del 69, i Paesi Membri ritennero
opportuno modificare il Trattato di Creazione del Tribunale di Giustizia Andino che
avvenne attraverso il Protocollo Modificatorio del Trattato del Tribunale di Giustizia
Andino (Protocollo di Cochabamba)25 il quale ampli le competenze del tribunale.
Seguendo nuovamente il modello di giustizia europeo, nella cittadina bolivariana di
Cochabamba, alle tre azioni di competenza originarie del tribunale ( Nullit ,
Inadempimento e Interpretazione Pregiudiziale), si aggiunsero:
• Ricorso per omissione o inattivit applicabile qua ndo un organo del SAI
non compie le sue funzioni
• Giurisdizione industriale e del lavoro
• Funzione arbitrale
24
Quando i paesi andini decisero di creare un organizzazione subregionale nell ambito dell ALALC, accett arono le
raccomandazioni degli esperti di quest ultima e cioŁ di dotarsi di una struttura istituzionale simile a quella della CEE,
oggi Unione Europea.
25
Protocollo di Cochabamba, Cochabamba (Bolivia) 28-05-1996