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La Direttiva Rimpatri: Test case della procedura di codecisione in materia di immigrazione

Il presente lavoro analizza la disciplina comunitaria in materia di rimpatrio concentrandosi sulla cd. Direttiva Rimpatri (2008/115).
Lo studio di questa misura è interessante perché si tratta della prima proposta legislativa in materia di immigrazione a cui è stata applicata la procedura di codecisione. Rispetto alla procedura vigente della consultazione, alla quale si accompagna la regola delle votazioni all’unanimità, la codecisione, prevedendo invece la regola della maggioranza, permetterebbe un più rapido raggiungimento dell’accordo necessario per l’adozione della legislazione comunitaria. Inoltre tale procedura, stabilendo che Parlamento e Consiglio sono co-legislatori, porterebbe ad un processo più “democratico” di redazione dei testi legislativi.
Il lavoro analizza dapprima la storia dello sviluppo delle competenze comunitarie in materia di immigrazione e poi, più in particolare, il processo di definizione della politica di rimpatrio. Si procede poi ad un excursus sul diritto comunitario e la protezione dei diritti fondamentali, tema a cui il Parlamento dedica particolare attenzione. La ricerca si concentra in seguito sulla Direttiva Rimpatri come test-case della procedura di codecisione analizzando l’aspetto della rapida composizione degli interessi contrastanti, della redazione più “democratica” del testo legislativo e del rispetto dei diritti fondamentali. Infine, si traggono conclusioni sulle prospettive e tendenze legislative in questo campo considerando che, per quel che riguarda la politica di immigrazione e la gestione efficiente dei flussi migratori, è sicuramente necessario il raggiungimento di ulteriori traguardi affinché lo spazio di libertà, sicurezza e di giustizia sia completato.

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1 INTRODUZIONE Oggi in Europa vivono approssimativamente 5.5 milioni di immigrati in posizione irregolare 1 . L‘elemento che accomuna questa categoria di persone corrisponde al fatto di non possedere, o non possedere più, un valido titolo per poter entrare e risiedere in uno Stato membro dell‘Unione europea 2 . Tuttavia queste persone possono ritrovarsi in situazioni molto diverse fra loro che corrispondono ai casi di scadenza del visto o del permesso di soggiorno (cd. over stayers), di ritiro del visto o permesso per ragioni di ordine pubblico o sicurezza nazionale, di mancata accoglienza della domanda di asilo. Inoltre un cittadino di paese terzo potrebbe trovarsi da sempre in posizione irregolare nell‘Unione europea nel caso di attraversamento irregolare delle frontiere. Qualora i cittadini dei paesi terzi non lascino volontariamente il territorio in cui si trovano senza diritto, l‘autorità pubblica procede coattivamente alla loro espulsione al di fuori dell‘Unione europea. Il presente lavoro intende analizzare la disciplina comunitaria in materia di rimpatrio concentrandosi sulla Direttiva 2008/115 recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, cd. Direttiva Rimpatri 3 . Diverse espressioni sono utilizzate, sia a livello comunitario che a livello nazionale, in riferimento alle persone che non soddisfano o non soddisfano più le condizioni per l‘ingresso e il soggiorno in uno Stato membro dell‘Unione europea: ―non autorizzati‖, ―irregolari‖, ―illegali‖, ―clandestini‖. Non essendovi una definizione univoca di questi termini, in questo lavoro si è preferito utilizzare il termine ―irregolare‖. Tuttavia sarà riportato anche il termine ―illegale‖, spesso criticato per la marcata connotazione negativa, qualora questo sia menzionato dai documenti oggetto di studio. Inoltre, al termine ―rimpatrio‖ si affiancano altre 1 Data la situazione di irregolarità di questo gruppo di persone è estremamente difficile raccogliere dati affidabili e solo stime approssimative sono disponibili. Cfr. Risoluzione 1568/2007 del Consiglio d‘Europa ―Regularisation programmes for irregular migrants‖: ―Some estimates indicate that there may be as many as 5.5 millions irregular migrants in the European Union alone‖. 2 Il presente lavoro non si occupa degli spostamenti dei cittadini comunitari all‘interno del territorio dell‘Unione europea, fenomeno a cui si fa riferimento con il diverso termine ―mobilità‖. 3 GUCE L 348 del 24 dicembre 2008.

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Informazioni tesi

  Autore: Emanuela Anna Canetta Rossi Palermo
  Tipo: Tesi di Dottorato
Dottorato in Diritto Internazionale - Curriculum di Diritto dell'Unione Europea
Anno: 2009
Docente/Relatore: Bruno Nascimbene
Correlatore: MarcoPedrazzi
Istituito da: Università degli Studi di Milano
Dipartimento: Diritto Internazionale
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 275

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Parole chiave

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