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Una lettura metaforica della realtà aziendale tra i vizi capitali dei manager

“Guidano con coraggio imprese grandi e piccole, sforzandosi di renderle innovative e in grado di affrontare la concorrenza del mercato globale. Ma qualche difettuccio nel cassetto ce l’hanno pure loro ”.
Da questa frase è nata l’idea di questa tesi, che ha per oggetto l’analisi della figura manageriale attraverso una chiave di lettura metaforica. In particolare, attraverso i vizi capitali si è deciso di analizzare il profilo dei manager partendo dal presupposto che un executive sia prima di tutto un uomo, e come tale soggetto a errori, diversamente dallo stereotipo della perfezione e dell’impeccabilità con cui si può essere abituati a immaginarlo, considerando anche che si parla di imperfezione manageriale.
L’obiettivo del lavoro è riflettere su alcune tematiche basilari per il mondo aziendale e contestualizzare gli atteggiamenti e le situazioni più frequenti vissute da un manager nell’esercizio della propria attività professionale.
Lo spunto principale è stato dato dalla lettura di un libro di due autori che, vivendo quotidianamente a stretto contatto con temi manageriali , hanno potuto redigere sette diversi profili di executive, e che attraverso la formula espressiva del racconto sono riusciti a focalizzare l’attenzione su un particolare aspetto di ognuno dei protagonisti che potesse richiamare un vizio capitale in particolare.
Nel primo capitolo della trattazione si andranno ad approfondire, storicamente e strutturalmente, l’evoluzione e le caratteristiche fondamentali della figura manageriale; si passeranno in rassegna gli autori più rilevanti nella storia del management che si sono occupati della definizione del profilo professionale dell’executive e si esamineranno analiticamente le qualità indispensabili per lo svolgimento dell’attività, ovvero la managerialità, l’imprenditorialità e la leadership.
La metodologia utilizzata per lo svolgimento del tema è quella di trovare innanzitutto delle connessioni logiche plausibili per mettere in relazione il singolo peccato capitale con la realtà quotidiana del manager, analizzando dunque l’aspetto negativo che si rileva nei comportamenti o negli atteggiamenti di tale soggetto. Lo sforzo maggiore che si sosterrà sarà però quello di trovare delle forme di espressione positiva di ogni vizio, che in via generale per tutti si basa sulla giusta dose di emozioni (che nel loro eccesso portano invece a commettere peccato).
All’interno del secondo capitolo si andranno a sviscerare, paragrafo per paragrafo, alcuni degli aspetti più rilevanti che avvicinano la vita quotidiana di un manager alla commissione del singolo peccato capitale. La metodologia con la quale si va ad affrontare la tematica è, in primo luogo, la definizione storica e sociologica di ogni vizio, seguita dalla rilevazione dei comportamenti manageriali nell’ottica di chi commette il peccato, per poi descrivere l’espressione in positivo dello stesso, ovvero il caso in cui esso possa arrivare ad essere considerato come una virtù più che come vizio.
Per avere un feedback sulla teorizzazione del secondo capitolo si è deciso, nel terzo, di sottoporre a quattro manager un questionario, creato allo scopo di rivelare quale vizio fosse più frequentemente da essi commesso.
Si è scelto di rappresentare la carriera lavorativa di quattro executive come in un’ideale parabola, in tre fasi ben precise, ovvero di quella iniziale, di quella all’apice del successo e di quella al termine della carriera. Inoltre, si è deciso di delineare il profilo manageriale di una donna, che nel caso specifico risulta essere l’unica nel proprio contesto aziendale e per questo ancora più rappresentativa della categoria a cui appartiene.
I risultati del questionario si andranno a relazionare con quelli di un sondaggio commissionato dalla rivista Economy a ManagerItalia, l’associazione dei dirigenti del terziario, che ha rilevato quali fossero i vizi più frequentemente commessi da parte dei manager e quali fossero ritenuti addirittura come virtù.
Il campione scelto non dà sicuramente adito ad una ricerca di tipo empirico, ma ha comunque rilevato delle concordanze con i risultati delle ricerche scientifiche condotte precedentemente sul tema e ha sicuramente permesso di accertare una certa coerenza tra la teorizzazione ad oggetto della trattazione e la realtà aziendale che si è andata ad indagare.

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V INTRODUZIONE “Guidano con coraggio imprese grandi e piccole, sforzandosi di renderle innovative e in grado di affrontare la concorrenza del mercato globale. Ma qualche difettuccio nel cassetto ce l‟hanno pure loro1”. Da questa frase è nata l‟idea di questa tesi, che ha per oggetto l‟analisi della figura manageriale attraverso una chiave di lettura metaforica. In particolare, attraverso i vizi capitali si è deciso di analizzare il profilo dei manager partendo dal presupposto che un executive sia prima di tutto un uomo, e come tale soggetto a errori, diversamente dallo stereotipo della perfezione e dell‟impeccabilità con cui si può essere abituati a immaginarlo, considerando anche che si parla di imperfezione manageriale. L‟obiettivo del lavoro è riflettere su alcune tematiche basilari per il mondo aziendale e contestualizzare gli atteggiamenti e le situazioni più frequenti vissute da un manager nell‟esercizio della propria attività professionale. Lo spunto principale è stato dato dalla lettura di un libro2 di due autori che, vivendo quotidianamente a stretto contatto con temi manageriali3, hanno potuto redigere sette diversi profili di executive, e che attraverso la formula espressiva del racconto sono riusciti a focalizzare l‟attenzione su un particolare aspetto di ognuno dei protagonisti che potesse richiamare un vizio capitale in particolare. 1 Cfr. ANZANI NADIA, Scoprite di che peccato siete, Economy, n°9, 2007. 2 GONNELLI MARTINO, SCORTEGAGNA CHIARA, Sette + 1- I vizi capitali del manager, Sperling & Kupfer Editori SpA, Milano, 2007. 3 Entrambi gli Autori sono fondatori della società di formazione e consulenza AdHocManagement. Gonnelli si occupa della parte creativa e dei progetti Business Tv, Chiara Scortegagna è preposta allo sviluppo di progetti manageriali e ai rapporti con i grandi clienti.

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