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Nazismo e grande impresa: il caso Ibm

Questo mio lavoro è volto a far luce su un oscura vicenda relativa al regime nazista, ovvero la collaborazione del Reich con la multinazionale Ibm. Questo rapporto, documentato nel libro di Edwin Black, L'IBM e l'olocausto, consisteva nella fornitura della cosiddetta tecnologia Hollerith, macchinari in grado di catalogare un numero impressionante di dati. Queste apparecchiature sono state utilizzate per il raggiungimento dei piu aberranti crimini nazisti e il connubio col regime Hitleriano ha notevolemente incrementato i profitti della corporation americana durante ilperiodo a cavallo della seconda guerra mondiale. Particolarmente agghiacciante l'utilizzo della tecnologia Hollerith a servizio dell'organizzazione tecnica della deportazione e del massacro dei prigionieri ebrei.

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2 1 L’ incontro tra l’IBM e il Reich L’Olocausto è considerato oggi come il più efferato crimine dell’era moderna e lo sterminio del popolo ebraico rappresenta, nell’immaginario collettivo di gran parte della società occidentale, l’emblema della negazione dei principi portanti di quella società: la democrazia, la libertà e il rispetto della vita e dei diritti umani. Vastissima è la bibliografia riguardante tutti gli aspetti relativi all’Olocausto e alla Shoah. Numerosi studiosi contemporanei hanno approfondito il tema dell’Olocausto seguendo percorsi diversi come, ad esempio, quelli della persecuzione, della resistenza, dell’imbarbarimento della guerra, del revisionismo, del negazionismo e di molti altri. Ma un aspetto che finora avevano trascurato quasi completamente è stato quello legato al silenzio e alle responsabilità, più o meno dirette, delle potenze democratiche nei confronti dello sterminio nazista degli ebrei 1 . Un recente volume dello studioso statunitense Richard Breitman 2 ha messo in luce e denunciato l’indifferenza degli americani nei confronti della cosiddetta “soluzione finale” che, secondo l’autore, si sarebbe potuta evitare. Il sottotitolo del libro di Breitman rimanda chiaramente a responsabilità 1 Rappresentano una interessante eccezione i seguenti testi: P. Buttifora e A. Maneschi, Olocausto e responsabilità morale, Firenze, Vallecchi, 1996; D. J. Goldhagen, I volenterosi carnefici di Hitler. I tedeschi comuni e l’olocausto, Milano, Mondadori, 1997; G. Miccoli, I dilemmi e i silenzi di Pio XII. Vaticano, Seconda guerra mondiale e Shoah, Milano, Rizzoli, 2000. 2 R. Breitman, Il silenzio degli alleati. La responsabilità morale degli inglesi e americani nell’olocausto ebraico, Milano, Mondadori, 1999.

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