La classe capovolta: percorso storico principi e metodologie del Flipped Learning

La recente crisi pandemica di Covid-19 che ha scosso le fondamenta della nostra stessa esistenza, dall’economia, alla socialità, fino al mondo del lavoro e del tempo libero, non ha risparmiato nemmeno il mondo della scuola.
Dalla primavera 2020 docenti, alunni e famiglie sono stati catapultati nel mondo dell’educazione a distanza, prima con la D.A.D, successivamente con la D.D.I, sincrona e asincrona, affrontando sfide educative e didattiche del tutto impreviste.
Come spesso accade, da una problematica può nascere una nuova opportunità e, se già prima del 2020 nelle scuole italiane era promosso l’utilizzo delle tecnologie informatiche e di nuove metodologie didattiche, si può tranquillamente dire che, dopo il Covid-19, questi due elementi fondamentali del bagaglio professionale di ogni docente, sono diventati imprescindibili e, finalmente, d’impiego quotidiano.
Nel panorama dei metodi d’insegnamento più rivoluzionari, o semplicemente più di successo, occorre senz’altro annoverare il “Flipped Learning”, antesignano, tra le altre cose, di un’educazione a distanza, oggi quanto mai attuale.
La tesi intende ripercorrere il percorso storico del metodo Flipped Learning, indagandone i principi ispiratori e le metodologie didattiche, illustrandone i punti di forza e la carica innovativa.
Una parte dell’elaborato tratterà anche delle radici storiche della sua impostazione, per dare il giusto credito ai pionieri di un’idea educativa nuova che, fin dal XX secolo, ha voluto porre lo studente e non più il docente al centro della scuola.
La strada verso il successo educativo nel complesso mondo scolastico è stata, ed è ancora, lunga e sicuramente tortuosa; grazie al prezioso e continuo contributo di numerosi docenti autenticamente ispirati e portatori di novità, oggi ogni insegnante ha a disposizione strumenti e metodologie didattiche per rendere efficace e prezioso il proprio ruolo che rimane di fondamentale importanza in ogni società umana, poiché, parafrasando Nelson Mandela, l’istruzione oggi più che mai, è l’arma più potente che abbiamo per cambiare il mondo.