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Reversibilità e chiasma nella concezione della pittura di Merleau-Ponty


La filosofia di Maurice Merleau-Ponty è stata spesso definita come una filosofia della ambiguità, per il fatto di rivolgersi al mondo - della - vita e all'esistenza e quindi a quella percezione originaria, che sarebbe anteriore alla riflessione e al giudizio e non separerebbe il soggetto dall'oggetto, l' io dal mondo.1 Effettivamente il percorso filosofico di Merleau-Ponty, che riprendendo le idee di Husserl tenta di superare i palesi o residuali dualismi della tradizione filosofica, mi sembra uno dei più originali e suggestivi del pensiero occidentale del Novecento.
A mio avviso si possano individuare, infatti, due momenti principali in codesta ricerca: il primo è quello che in un certo senso è caratterizzato da un segno negativo, in cui Merleau-Ponty prende le distanze sia dal pensiero di origine scientista che dalla tradizione idealistica, attraverso una critica che vuole denunciare l'aspetto riduttivistico dell'una e quello assolutistico dell'altra: entrambi commetterebbero il medesimo errore estremizzando rispettivamente l'oggettivo e il soggettivo.
Il secondo è il momento positivo, quello in cui Merleau-Ponty propone e sviluppa i due concetti chiave del suo pensiero: quello di reversibilità e quello di chiasma, visti soprattutto attraverso una originale teoria dell'espressione, in cui questi concetti sono posti in correlazione tra loro e si inquadrano inizialmente nella impostazione fenomenologico-esistenziale e successivamente nella ontologia dialettica. Reversibilità e chiasma oltre a specificare e a caratterizzare il pensiero di Merleau-Ponty sembrano introdurre, attraverso il loro accostamento alla riflessione sull'estetica, un nuovo approccio teoretico dei problemi legati all'arte una chiave diversa per decifrare la realtà.

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INTRODUZIONE La filosofia di Maurice Merleau-Ponty è stata spesso definita come una filosofia della ambiguità, per il fatto di rivolgersi al mondo - della - vita e all'esistenza e quindi a quella percezione originaria, che sarebbe anteriore alla riflessione e al giudizio e non separerebbe il soggetto dall'oggetto, l' io dal mondo. 1 Effettivamente il percorso filosofico di Merleau-Ponty, che riprendendo le idee di Husserl tenta di superare i palesi o residuali dualismi della tradizione filosofica, mi sembra uno dei più ori- ginali e suggestivi del pensiero occidentale del Novecento. A mio avviso si possano individuare, infatti, due momenti principali in codesta ricerca: il primo è quello che in un certo senso è caratterizzato da un segno negativo, in cui Merleau-Ponty prende le distanze sia dal pensiero di origine scientista che dalla tradizione idealistica, attraverso una critica che vuole denunciare l'aspetto riduttivistico dell'una e quello assolutistico dell'altra: entrambi com- metterebbero il medesimo errore estremizzando rispettivamente l'oggettivo e il soggettivo. Il secondo è il momento positivo, quello in cui Merleau-Ponty propone e sviluppa i due concetti chiave del suo pensiero: quello di reversibilità e quello di chiasma, visti soprattutto attraverso una originale teoria dell'espressione, in cui questi concetti sono posti in correlazione tra loro e si inqua- drano inizialmente nella impostazione fenomenologico-esistenziale e successivamente nella ontolo- gia dialettica. Reversibilità e chiasma oltre a specificare e a caratterizzare il pensiero di Merleau- Ponty sembrano introdurre, attraverso il loro accostamento alla riflessione sull'estetica, un nuovo approccio teoretico dei problemi legati all'arte una chiave diversa per decifrare la realtà. La ricerca che viene svolta nelle pagine seguenti prende le mosse da un triplice interesse. In primo luogo mi sembra considerevole ed ancora attuale il tentativo di Merleau-Ponty di andare oltre le di- stinzioni tradizionali e le categorie astratte del giudicare, per scoprire al di là di esse l'enorme com- plessità e ricchezza del reale. In secondo luogo mi sono chiesta se c'è stato un effettivo superamento nella filosofia merleaupontiana della dicotomia soggetto-oggetto attraverso i concetti di reversibilità e chiasma in riferimento alla pittura. In terzo luogo mi sembra interessante il rilievo dato da Merleau-Ponty allo stretto legame tra arte e filosofia, che, anche in questo caso, è pensato al di là di ogni teorizzazione sistematica. Questo va- riegato intreccio di motivi e di spunti, talvolta eterogenei, della filosofia di Merleau-Ponty, basti pensare ai vari filosofi e alle correnti di pensiero a cui molto spesso egli si è rifatto ( da Cartesio a Husserl e Heidegger; alla Psicologia della Forma e alla psicoanalisi freudiana, fino allo strutturali- smo di Lévi-Strauss e alla linguistica di De Saussure, solo per citarne alcuni), sembra rispecchiare la sua stessa visione del mondo, che risulta a sua volta complessa e ricca di analisi illuminanti. La mia attenzione si è focalizzata sull'analisi della pittura che Merleau-Ponty ha svolto e in partico- lare di quella di Cézanne, avendo egli dedicato specificamente a questo grande pittore due saggi ( Il dubbio diCézanne e L'occhio e lo spirito) e alcuni altri al tema dell' espressione artistica (La prosa del mondo; Il linguaggio indiretto e le voci del silenzio); inoltre Merleau-Ponty ha insistito spesso su questo argomento anche nella sua opera "maggiore" (La fenomenologia della percezione). Pur dedicando una parte considerevole del suo lavoro ai problemi legati all'arte e alla pittura, non si può definire Merleau-Ponty propriamente un "estetologo", ma, come è stato sottolineato da più par- ti, la sua riflessione estetica è intimamente mescolata alla riflessione filosofica; tanto è vero che non Va l e r i a R u s s o R e v e r s i b i l i t à e c h i a s m a i n M a u r i c e M e r l e a u - P o n t y 4 1 Vedi E. Paci, Introduzione a M. Merleau-Ponty, EP., p. IX e p. 7.

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Informazioni tesi

  Autore: Valeria Russo
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2000-01
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filosofia
  Relatore: Giorgio Baratta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 65

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