L'approssimarsi delle elezioni presidenziali americane del 1992 e il giudizio sui vari candidati da parte dei giornalisti del ''Corriere della Sera'', de ''la Repubblica'' e de ''La Stampa''
Con l'emergere di Clinton i quotidiani avevano riposto sempre meno attenzione verso il governatore italoamericano di New York, Mario Cuomo, che fino ad allora era stato considerato come la grande speranza democratica per il '92. Ma il 20 dicembre '91 Mario Cuomo aveva deciso di non correre per la presidenza, come già era avvenuto quattro anni prima, con il risultato che, secondo tutti e tre i quotidiani, Clinton aveva ormai l'investitura democratica in tasca e, dato il crollo inesorabile di Bush, molto probabilmente anche la presidenza. Tra tutti i giornalisti colui che aveva riposto la maggiore attenzione su Clinton, che lo aveva più in simpatia e che lo riteneva particolarmente capace di tagliare il traguardo della presidenza era stato Ennio Caretto che a testimonianza di ciò aveva successivamente scritto anche una monografia sul governatore dell'Arkansas e sulle elezioni del '92.
Il motivo per cui ho deciso di prendere in esame il 1991, cioè l'anno preelettorale, piuttosto che il 1992, cioè l'anno elettorale, sta nel fatto che mi è sembrato particolarmente interessante analizzare come i giornalisti italiani dei tre principali quotidiani avessero descritto e commentato l'emergere dei vari candidati alla presidenza e soprattutto l'ascesa della stella Clinton. L'analisi del 1991 risulta oggi attuale, visto che anche il 2007 è un anno preelettorale e stiamo assistendo all'emergere di candidati che hanno molto in comune con alcuni di quelli del '91. Mi sto riferendo in primis alla senatrice di New York, Hillary Clinton, che nel 1991 era al fianco del marito in veste di aspirante First Lady d'America e ora mira a diventare la prima presidente donna degli Stati Uniti; attualmente è in testa a tutti i sondaggi d'opinione per la conquista della nomination democratica nel 2008. Tuttavia mentre Clinton era un completo outsider nel '91, sua moglie è una donna conosciuta da tutti in America e nel mondo e quindi ha un notevole vantaggio di immagine rispetto al senatore nero dell'Illinois, Barack Obama, per ora secondo nella corsa democratica in base ai sondaggi. La posizione di Obama in un certo senso può essere accomunata a quella di Clinton del '91 perché il senatore afroamericano, oltre ad essere altrettanto giovane nonché un completo outsider come lo era lui, ha delle potenzialità enormi, è carismatico, è un ottimo oratore e sta acquisendo sempre più notorietà e consensi negli Stati Uniti.
Un altro punto di contatto tra il 1991 e il 2007 è dato dalla famiglia Bush, cioè da George Bush presidente nel '91 e dal figlio George W. Bush, attuale presidente in carica. Quest'ultimo, come era accaduto a suo padre nel '91, è attualmente in netto calo di popolarità a causa della politica estera (in questo caso per la guerra in Iraq), dell'elevato aumento della disoccupazione, del drastico aggravamento del deficit pubblico e dell'economia in recessione. Infine, come nel 1991 il più forte candidato nelle fila democratiche per la conquista della nomination era considerato l'italoamericano governatore di New York, Mario Cuomo, così attualmente un altro italoamericano, l'ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, è in testa a tutti i sondaggi per la conquista della nomination repubblicana nel 2008. Ma se ad accomunarli ci sono il fattore etnico e la stessa avversione e condanna di allora e di ora verso la guerra del Golfo e la guerra in Iraq, a dividerli c'è sia una diversa affiliazione partitica sia un modo diverso di prendere le decisioni: Cuomo alla fine non si candidò mentre Giuliani lo ha già fatto e i giornali americani auspicano uno scontro per la presidenza con la signora Clinton o con Obama. Il prossimo anno, pertanto, in America molto probabilmente sarà eletto o il primo presidente donna o il primo presidente nero o il primo presidente italoamericano.
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Informazioni tesi
Autore: | Claudio Fumagalli |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Cristina Scatamacchia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 628 |
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