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L'effetto redistributivo dell'imposta progressiva - Applicazione del sistema svedese in Italia

Il presente lavoro è il risultato dello sviluppo di un’idea formatasi in seguito a due approfondimenti effettuati durante gli studi per la Laurea Magistrale. Il primo stimolo è venuto dalla comparazione di variabili macroeconomiche di alcuni paesi facenti parte dell’Ocse, nei quali veniva in particolare evidenza la distribuzione del reddito netto in Svezia tra i decili della popolazione. Il secondo stimolo è venuto dallo studio della tassazione dei redditi da capitale, segmento in cui particolare rilievo assume il sistema di dual income tax, del quale i paesi Nordici sono stati i primi utilizzatori. In seguito all’approfondimento delle caratteristiche del sistema fiscale della Svezia che, tra i paesi Nordici, ha la distribuzione più egualitaria dei redditi, lo studio dei differenziali tra gli indicatori di disuguaglianza con il nostro paese – l’Italia – ha stimolato la curiosità verso una possibile applicazione del sistema di imposizione personale sui redditi svedese in Italia, al fine di vagliare eventuali effetti benefici di un tale cambiamento di legislazione. A tal fine, è stata approfondita la conoscenza di tre dei quattro paesi Nordici (Svezia, Finlandia e Norvegia), per comprendere il più possibile i meccanismi che guidano i sistemi fiscali Scandinavi, mentre il focus dell’analisi è stato collocato su Svezia e Italia i cui sistemi tributari presentano diversi punti in comune. La simulazione è stata poi resa possibile dalla disponibilità di un modello di microsimulazione nel quale si trovano i dati relativi alla distribuzione italiana dei redditi lordi. Lo scopo del lavoro è quello di verificare se, introducendo la legislazione sull’imposta progressiva svedese in Italia, esistano margini di miglioramento nell’equità della distribuzione dei redditi post-imposta. Nella lettura dei risultati si tiene conto anche delle differenze che intercorrono tra i sistemi fiscali dei due paesi, differenze che posso rivelarsi determinanti laddove influenzino l’importanza e il ruolo che il sistema stesso dà all’imposta personale progressiva sui redditi.

Il presente lavoro è strutturato nel modo seguente. Nel capitolo I è effettuata un’analisi comparativa di alcuni aggregati fiscali, dai quali emergono le caratteristiche di fondo dei sistemi di Svezia e Italia; nel capitolo II, dopo una breve trattazione delle principali conclusioni della tassazione ottimale e dei vari tipi di imposta sul reddito, sono analizzate le caratteristiche formali dell’imposizione personale di Svezia e Italia; nel capitolo III vengono trattati istituti alternativi all’imposta personale progressiva – come i trasferimenti – per raggiungere l’obiettivo della redistribuzione e sono introdotti gli indicatori maggiormente utilizzati nella misurazione della disuguaglianza, della redistribuzione e della progressività. Inoltre, nel capitolo III sono analizzate le distribuzioni del reddito in Svezia e Italia utilizzando gli indicatori presentati nel medesimo capitolo. Nel capitolo IV sono poi riportati i risultati della simulazione che riguarda l’applicazione dell’imposta progressiva derivante dalla legislazione fiscale svedese in Italia. Nell’ultima parte sono poi tratte alcune considerazioni conclusive.

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INTRODUZIONE Il presente lavoro è il risultato dello sviluppo di un’idea formatasi in seguito a due approfondimenti effettuati durante gli studi per la Laurea Magistrale. Il primo stimolo è venuto dalla comparazione di variabili macroeconomiche di alcuni paesi facenti parte dell’Ocse, nei quali veniva in particolare evidenza la distribuzione del reddito netto in Svezia tra i decili della popolazione. Il secondo stimolo è venuto dallo studio della tassazione dei redditi da capitale, segmento in cui particolare rilievo assume il sistema di dual income tax, del quale i paesi Nordici sono stati i primi utilizzatori. In seguito all’approfondimento delle caratteristiche del sistema fiscale della Svezia che, tra i paesi Nordici, ha la distribuzione più egualitaria dei redditi, lo studio dei differenziali tra gli indicatori di disuguaglianza con il nostro paese – l’Italia – ha stimolato la curiosità verso una possibile applicazione del sistema di imposizione personale sui redditi svedese in Italia, al fine di vagliare eventuali effetti benefici di un tale cambiamento di legislazione. A tal fine, è stata approfondita la conoscenza di tre dei quattro paesi Nordici (Svezia, Finlandia e Norvegia), per comprendere il più possibile i meccanismi che guidano i sistemi fiscali Scandinavi, mentre il focus dell’analisi è stato collocato su Svezia e Italia i cui sistemi tributari presentano diversi punti in comune. La simulazione è stata poi resa possibile dalla disponibilità di un modello di microsimulazione nel quale si trovano i dati relativi alla distribuzione italiana dei redditi lordi. Lo scopo del lavoro è quello di verificare se, introducendo la legislazione sull’imposta progressiva svedese in Italia, esistano margini di miglioramento nell’equità della distribuzione dei redditi post-imposta. Nella lettura dei risultati si tiene conto anche delle differenze che intercorrono tra i sistemi fiscali dei due paesi, differenze che posso rivelarsi determinanti 6

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Informazioni tesi

  Autore: Stefano Guidi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze della politica
  Relatore: Maria Grazia Pazienza
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 153

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Parole chiave

analisi tributaria
econometria
economia
grafici
imposta
imposta progressiva
imposte
irpef
progressiva
redistrubuzione
svezia

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