Analisi e stima degli impatti sulla domanda di mobilità degli studenti dell'università di Salerno in seguito all'introduzione del pedaggio autostradale sul raccordo autostradale Salerno-Avellino
L'Università di Salerno ha radici antiche, ma è un’istituzione giovane e in crescita. Ospitata dal 1988 all'interno di un vasto campus, l’ateneo salernitano può contare su di una collocazione baricentrica rispetto alle province di Salerno e Avellino e su di una elevata accessibilità agevolata dal sistema infrastrutturale in cui si inserisce.In questo scenario l’Università di Salerno oltre a dovere fronteggiare gli effetti della crisi economica e gli effetti dei tagli al sistema universitario, potrebbe dovere fronteggiare gli effetti derivanti dalla introduzione del pedaggio autostradale sul raccordo autostradale Avellino-Salerno. Infatti, con il Decreto-legge 5 agosto 2010, n.125, coordinato con la legge di conversione 1°ottobre 2010, n.163, recante: «Misure urgenti per il settore dei trasporti e disposizioni in materia finanziaria», il Ministero dei Trasporti introduce norme relative al sistema dei pedaggi sulle strade gestite dall'ANAS. In particolare, il decreto contempla una maggiorazione tariffaria sulle tratte autostradali e l’introduzione di ben 22 nuovi pedaggi, di cui il raccordo autostradale Avellino–Salerno. Tale pedaggio dovrebbe essere riscosso mediante sistemi automatici e sul solo raccordo ammonterebbe a ben 2 euro e, quindi, comporterebbe un aggravio di circa 4€ al giorno per gli utenti del campus. Allo stato attuale è stato emesso un bando di gara per la progettazione, fornitura e installazione di un sistema di esazione di tipo free flow in luogo dei tradizionali caselli di rilevamento dei veicoli funzionale al pedaggiamento. A fronte degli incrementi dei costi di viaggio, è ragionevole immaginare pesanti conseguenze, in termini di riduzione degli iscritti all’università, in termini di effetti socio-economici sul territorio, in termini di effetti nella viabilità locale e in termini di effetti sull’efficienza del trasporto collettivo.
Il seguente studio si propone di analizzare e stimare gli impatti sulla domanda della mobilità degli studenti dell’università di Salerno in seguito all’introduzione del pedaggio autostradale sul raccordo Avellino-Salerno. In questa ottica è stato avviato uno studio sistematico sulla domanda di mobilità attuale degli studenti e sulla domanda potenziale in seguito all’introduzione del pedaggio. In particolare sono state condotte una preliminare campagna di indagini volta a stimare i flussi di domanda entranti e uscenti dal complesso universitario di Fisciano, una successiva indagine sui comportamenti di scelta del modo di trasporto nell’attuale assetto trasportistico (indagini di tipo preferenze rivelate o RP) ed una indagine volta a comprendere la reazione degli utenti in uno scenario ipotetico con l’introduzione del pedaggio (indagine di tipo preferenze dichiarate o SP).
L’analisi condotta in questo studio si è basata su tecniche di stima diretta delle caratteristiche della domanda di mobilità, approfondendo le analisi socio-economica, spazio-temporale e modale.
La simulazione si è basata su risultati derivati da indagini precedenti e dai risultati ottenuti dall’analisi descrittiva precedentemente introdotta. Dai risultati è emerso che circa il 7% degli attuali iscritti rinuncerebbe al suo progetto di vita perché il pagamento del pedaggio comporterebbe un rilevante aumento dei costi sui loro impegni di spesa. È indubbio, pertanto, che il pagamento del pedaggio di 2€ avrebbe delle pesanti ricadute negative circa le problematiche relative al diritto allo studio e al valore sociale del sistema dei trasporti in termini economici per quanti si ritrovano a doversi spostare lungo l’asse SA/AV. Il 20% degli iscritti opterebbe per un’altra università. Questo è un dato molto preoccupante per l’università di Salerno che nell’ultimo periodo ha visto crescere il numero delle immatricolazioni di anno in anno. Allo stesso modo, il numero delle auto che entrano giornalmente nel campus registrerebbe una riduzione del 66,4% a vantaggio del trasporto collettivo che osserverebbe un incremento di passeggeri pari a circa il 34%. Tale incremento andrebbe a pesare su di un sistema di offerta di trasporto collettivo attualmente in sofferenza, già fortemente penalizzato dai tagli regionali e che, pertanto, difficilmente riuscirebbe ad assorbire un siffatto incremento di domanda senza l’introduzione di nuove linee e di un opportuno adeguamento del numero di corse giornaliere. Inoltre, il 64,3% delle auto si sposterà su viabilità locale con conseguente innalzamento dei livelli di inquinamento acustico e atmosferico delle zone attraversate e incremento della congestione di strade non in grado di sopportare siffatti incrementi. Tutto ciò comporterà effetti su non utenti del sistema di trasporto e sugli utenti in termini di aumento di stress, di tempi di viaggio, perdita di produzione e quindi di valore economico.
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Informazioni tesi
Autore: | Barbara Di Marino |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio |
Relatore: | Stefano De Luca |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 168 |
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