La soddisfazione personale, la qualità della vita e il burnout negli operatori socio-sanitari della disabilità.
Negli ultimi anni l’attenzione sul tema della disabilità ha acquistato sempre maggiore interesse da parte di operatori di questo settore fino a decretare, quest’anno 2003 come l’anno europeo della disabilità.
Quest’ anno è servito a fare il punto sui lavori svolti, sulle ricerche scientifiche fatte in campi anche differenti da quello psicologico e sugli argomenti ancora da trattare ed approfondire, sulla necessità di avere un linguaggio comune in modo da riuscire a comunicare e ad evitare ogni possibile confusione derivante da termini quali menomazioni , disabilità ed handicap che, ancora oggi, portano con sé e in sé strascichi di pregiudizi ed emarginazione.
E’ allora sempre più attuale l’importanza da dare a queste tematiche, ai servizi che si occupano di disabilità e di riabilitazione, in modo da tenere sotto monitoraggio gli enti stessi, le associazioni, le strutture pubbliche e quelle private al fine di avere un costante aggiornamento sulla qualità della vita degli operatori dei servizi, delle persone e delle famiglie delle persone con disabilità, sugli obiettivi raggiunti e sul lavoro che deve essere ancora svolto.
Il lavoro di ricerca verte proprio su tematiche relative alla soddisfazione degli operatori, alla loro qualità della vita nei servizi socio-assistenziali pubblici, in strutture private diurne e residenziali ma convenzionate al Servizio Nazionale, in centri occupazionali diurni della provincia di Udine e nel Servizio di Neuropsichiatria Infantile e dell’ Adolescenza e del Centro Riabilitativo Infantile dell’ Ospedale Gervasutta di Udine, al fine di conoscere il livello di soddisfazione degli operatori nel lavoro che svolgono quotidianamente a stretto contatto con le persone disabili.
La prima parte del lavoro è indirizzata a definire alcuni concetti fondamentali; quando si vuole parlare di menomazione, di disabilità e di handicap si deve utilizzare una terminologia corretta al fine di non sostenere degli stereotipi e delle barriere mentali che risultano, alle volte, più insormontabili di quelle architettoniche.
Nel secondo capitolo, invece, si presenta il concetto di qualità della vita, di stress e di burnout relativo agli operatori che lavorano nel campo socio-assistenziale con particolare riferimento a ricerche e lavori già svolti in questo ambito.
La seconda parte, invece, si occupa della ricerca svolta in alcune strutture socio-assistenziali pubbliche, in alcuni centri occupazionali diurni e in alcune strutture socio-sanitarie private residenziali e diurne ma convenzionate con il Servizio Nazionale della provincia di Udine, del Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e del centro Riabilitativo Infantile dove si è voluto analizzare, attraverso la somministrazione di questionari, la soddisfazione e la qualità della vita degli operatori che si occupano quotidianamente di disabilità; inoltre sono stati analizzati i livelli di abilità delle persone presenti nei medesimi servizi, soggetti che sono stati scelti dagli stessi operatori al fine di dare una visione complessiva delle potenzialità e del livello di autodeterminazione dei diversi Centri; nel quarto capitolo saranno riportate le analisi e la discussione dei dati relative ai due gruppi della ricerca e le relative considerazioni conclusive.
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Informazioni tesi
Autore: | Silvia Liut |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2002-03 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Salvatore Soresi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 135 |
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