Skip to content

Impresa e cultura. «Civiltà delle Macchine» e la letteratura industriale

Uomo e macchina divenne un binomio inscindibile fin dalla metà del XVIII secolo, quando cominciò a operare la prima filatrice “Jannette”, questi due elementi iniziarono così a vivere in simbiosi e in antagonismo. Le macchine e la scienza applicata invasero l’Europa ed il resto del pianeta. I riflessi che la meccanizzazione portò sui modi di produrre, sui lavoratori e nella vita in generale non tardarono a manifestarsi palesando all’interno dei saperi una scissione crescente.
Un fecondo contatto, dovuto alla commistione e innesto, fra arte e scienza era però già in corso d’opera grazie alla politica culturale di alcune aziende, al fiorire delle riviste di fabbrica e di prodotti editoriali aziendali, ben prima che le tesi di Snow giungessero in Italia o che Elio Vittorini aprisse l’importante dibattito culturale sulla letteratura industriale con il quarto numero de «Il Menabò» nel 1961.
Proprio dall’inizio degli anni Cinquanta comincia a essere comune l'inserimento di uomini di cultura all’interno del mondo industriale, in concomitanza con lo sviluppo di strutture integrative del nucleo aziendale, quali le pubbliche relazioni, gli uffici stampa e di pubblicità e le riviste interne. Le industrie italiane culturalmente più vivaci furono: l’Olivetti, la Pirelli e la Finmeccanica che pubblicarono rispettivamente i seguenti house organs: «Comunità», «Pirelli» e «Civiltà delle Macchine». Durante il miracolo economico la stampa aziendale costituì un importante capitolo nell’evoluzione della cultura d’impresa. Fu con la rivista «Civiltà delle Macchine» che si creò il più interessante incontro fra le due culture di cui si accennava. Compito di questo lavoro sarà tracciarne la genesi e gli sviluppi seguendo la traiettoria storica dei suoi principali protagonisti: la finanziaria Finmeccanica, il manager di alto profilo Giuseppe Eugenio Luraghi e l’uomo che, prima ancora di raccogliere la sfida delle due culture, ne era il portatore attivo Leonardo Sinisgalli. «Civiltà delle Macchine» nacque per espresso volere dell’allora Direttore Generale Luraghi, già fondatore di «Pirelli» nel periodo in cui ricoprì il ruolo di direttore centrale del Gruppo Gomma della società dal 1948 al 1952. Luraghi, come già aveva fatto presso la Pirelli, voleva affiancare al compito di risanamento delle aziende una precisa identità pubblica di Finmeccanica. A dirigere il nuovo progetto editoriale fu chiamato Leonardo Sinisgalli che ne rimase direttore fino al secondo numero del 1958. Proprio dall’ambivalenza e poliedricità del suo direttore «Civiltà delle Macchine» trasse la peculiarità di essere a metà strada fra una rivista culturale e un house organ. Lo scopo di questo lavoro vuole essere un confronto con i testi, seguendo alcune linee interpretative che mostrino la storia dell’imprenditoria di quegli anni, in particolar modo il capitalismo illuminato e il ruolo culturale dell’industria, inteso quasi come una moderna responsabilità d’impresa. A uno studio delle lettere al direttore che aprono i fascicoli seguirà un’analisi delle “visite in fabbrica”. La visita guidata presso cantieri e officine da parte di scrittori, poeti, pittori scultori nasceva con il preciso scopo di mettere questi in confronto diretto con l’ambiente industriale, idea dello stesso Sinisgalli. Fin da ora si può però certamente affermare che la posizione offerta da «Civiltà delle Macchine» era in contrasto con una cultura ufficiale fossilizzata su posizioni conservatrici, restia non solo ad accogliere l’idea di demolire la barriera fra scienza e poesia, ma anche a tollerare l’attuazione di progetti basati su una contaminazione reciproca tra queste due visioni del mondo.
Nell’ultimo capitolo si prederanno dunque in considerazione le discussioni aperte dall’incendiario articolo dello scrittore siciliano dal titolo Industria e letteratura e alcuni esempi di narrativa nata da intellettuali che erano entrati in contatto con il mondo della grande azienda. Nel breve volgere di un decennio giunsero anche in Italia gli influssi delle tecniche e dei saperi che si andavano sperimentando e consolidando negli Stati Uniti (erano gli anni di Madison Avenue) e in Germania.
«Civiltà delle Macchine» oltre a essere considerata un campionario del pensiero epocale e a costituire una sorta di summa del pensiero scientifico, critico, sociologico, estetico quale appariva alla metà del secolo è anche la rappresentazione di una stagione particolare del rapporto tra impresa e cultura in Italia, una stagione che va esplorata criticamente in cui l’industria rappresenta un fattore attivo nella diffusione dell’arte e della cultura, intesa come autentico tessuto connettivo della società.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
2 INTRODUZIONE Io aspetto il gran giorno in cui il Regno dell’Utile sarà rinverdito dalla cultura, dalle metafore, dall’intelligenza. Leonardo Sinisgalli Uomo e macchina divenne un binomio inscindibile fin dalla metà del XVIII secolo, quando cominciò a operare la prima filatrice “Jannette”, questi due elementi iniziarono così a vivere in simbiosi e in antagonismo. Le macchine, sempre più evolute tecnologicamente, e in seguito la catena di montaggio invasero l’Europa ed il resto del pianeta. I riflessi che la meccanizzazione portò sui modi di produrre, sui lavoratori e nella vita in generale non tardarono a manifestarsi palesando all’interno dei saperi una scissione crescente. Il fenomeno era di portata mondiale tanto che nel 1959 Charles P. Snow pubblicò un celebre pamphlet dal titolo Le due culture e la rivoluzione scientifica, ponendo definitivamente in crisi l’idea di cultura unitaria. L’analisi di Snow – semplice e tagliente – non lasciava scampo: scienziati e umanisti vivono in mondi separati. Un fecondo contatto, dovuto alla commistione e innesto, fra arte e scienza era però già in corso d’opera grazie alla politica culturale di alcune aziende, al fiorire delle riviste di fabbrica e di prodotti editoriali aziendali, ben prima che le tesi di Snow giungessero in Italia o che Elio Vittorini aprisse l’importante dibattito culturale sulla letteratura industriale con il quarto numero de «Il Menabò» nel 1961. Proprio dall’inizio degli anni Cinquanta inizia a essere comune un inserimento di uomini di cultura all’interno del mondo industriale, in concomitanza con lo sviluppo di strutture integrative del nucleo aziendale, quali le pubbliche relazioni, gli uffici stampa e di pubblicità e le riviste interne. Le maggiori aziende italiane avevano visto nella stampa uno strumento

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

leonardo sinisgalli
giuseppe eugenio luraghi
civiltà delle macchine
macchinismo
avanguardie letterarie
industria
pirelli
ottiero ottieri
alienazione industriale
umanesimo pubblicitario
paolo volponi
umanesimo tecnico
finmeccanica
menabò
questa nostra rivista
industria e letteratura
letteratura industriale
rivista aziendale
elio vittorini
house organ
comunicazione aziendale
il menabò di letteratura
giuseppe ungaretti
cultura scientifica

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi