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Il business plan. Finalità, struttura e ambiti applicativi.

Nello scenario competitivo globale, caratterizzato da mercati in costante evoluzione, l’attività del moderno imprenditore deve essere sempre più sistematizzata e supportata da strumenti adeguati di programmazione e controllo. Ciò significa che è necessaria un’attività di analisi dinamica del contesto sia esterno che interno all’impresa, al fine di pervenire ad una efficace pianificazione strategica ed operativa in grado di ridurre il livello di rischio imprenditoriale e di guidare l’impresa verso il successo, nella convinzione che l’intuito imprenditoriale da solo non sia più condizione sufficiente alla creazione di vantaggi competitivi stabili e duraturi. L’imprenditore, infatti, fin dal momento in cui concepisce la business idea, ha ben chiaro l’obiettivo che intende raggiungere: possiede la cosiddetta visione imprenditoriale; quest’ultima guida la persona nelle sue azioni, tuttavia ha un orizzonte strategico e non operativo. Infatti è una sorta di guida invisibile, la base della motivazione imprenditoriale, e definisce la filosofia di fondo per il raggiungimento dei traguardi prefissati. Ma, in un sistema competitivo e di mercato estremamente complesso ed evoluto, creare e sviluppare con successo un’idea imprenditoriale richiede l’adozione di un approccio razionale, volto allo studio delle variabili economiche interne ed esterne all’organizzazione aziendale ed in grado di adattarsi alle evoluzioni del mercato. Per ottenere un simile risultato assume un ruolo fondamentale l’attività di pianificazione, intesa non soltanto come strategica (visione imprenditoriale) ma anche operativa. Strumento di questa condotta manageriale è proprio il business plan.
Il business plan è “la bussola dell’imprenditore”, in grado di fornire elementi valutativi indispensabili per corrette e razionali risposte manageriali alle sfide del mercato.

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I Introduzione Nello scenario competitivo globale, caratterizzato da mercati in costante evoluzione, l’attività del moderno imprenditore deve essere sempre più sistematizzata e supportata da strumenti adeguati di programmazione e controllo. Ciò significa che è necessaria un’attività di analisi dinamica del contesto sia esterno che interno all’impresa, al fine di pervenire ad una efficace pianificazione strategica ed operativa in grado di ridurre il livello di rischio imprenditoriale e di guidare l’impresa verso il successo, nella convinzione che l’intuito imprenditoriale da solo non sia più condizione sufficiente alla creazione di vantaggi competitivi stabili e duraturi. L’imprenditore, infatti, fin dal momento in cui concepisce la business idea, ha ben chiaro l’obiettivo che intende raggiungere: possiede la cosiddetta visione imprenditoriale; quest’ultima guida la persona nelle sue azioni, tuttavia ha un orizzonte strategico e non operativo. Infatti è una sorta di guida invisibile, la base della motivazione imprenditoriale, e definisce la filosofia di fondo per il raggiungimento dei traguardi prefissati. Ma, in un sistema competitivo e di mercato estremamente complesso ed evoluto, creare e sviluppare con successo un’idea imprenditoriale richiede l’adozione di un approccio razionale, volto allo studio delle variabili economiche interne ed esterne all’organizzazione aziendale ed in grado di adattarsi alle evoluzioni del mercato. Per ottenere un simile risultato assume un ruolo fondamentale l’attività di pianificazione, intesa non soltanto come strategica (visione imprenditoriale) ma anche operativa. Strumento di questa condotta manageriale è proprio il business plan. Il business plan è “la bussola dell’imprenditore” 1 , in grado di fornire elementi valutativi indispensabili per corrette e razionali risposte manageriali alle sfide del mercato. La tesi si sviluppa su tre capitoli. Il primo contiene la trattazione dei caratteri generali del business plan: che cos’è, quali sono le sue funzioni e le caratteristiche necessarie per renderlo efficace. E’ una parte fondamentale per capirne la logica di fondo. Il secondo capitolo è dedicato alla struttura del business plan; non si vuole offrire una guida esaustiva alla redazione, bensì un’analisi concettuale degli elementi che compongono la struttura tipo di un piano d’impresa. 1 Borrello A., Il business plan. Dalla valutazione dell’investimento alla misurazione dell’attività d’impresa, McGraw-Hill, Milano, 2002.

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