Gli accordi di ristrutturazione dei debiti: la relazione del professionista e il problema del ''regolare'' pagamento dei creditori estranei
L'art. 182-bis, 1° comma l. fall. stabilisce che l'omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti (stipulato con i creditori rappresentanti almeno il 60% dell'ammontare complessivo dei crediti) può essere richiesta da un imprenditore in stato di crisi, il quale è tenuto a depositare, oltre la documentazione prevista dall'art. 161 l. fall., anche la relazione di un professionista "sull'attuabilità dell'accordo stesso, con particolare riferimento alla sua idoneità ad assicurare il regolare pagamento dei creditori estranei". La succitata relazione costituisce il nucleo fondamentale su cui è incentrato il presente elaborato, che intende affrontare alcuni profili problematici che da sempre hanno "animato" il dibattito sugli accordi di ristrutturazione dei debiti sia in dottrina che in giurisprudenza. In particolare, nel primo e nel secondo capitolo sono affrontate le seguenti tematiche inerenti alla concreta "redazione" della relazione nella prassi professionale:
-quale debba essere il contenuto della relazione redatta dal professionista, visto che nella norma non sono stabiliti particolari criteri ai quali il professionista "attestatore" debba attenersi nella sua valutazione. Il legislatore, infatti, non prende posizione sul contenuto della relazione, né tantomeno specifica quali debbano essere i contenuti minimi della stessa;
-cosa debba intendersi per "attuabilità" e se il suo significato sia sostanzialmente analogo a quello di "fattibilità", termine utilizzato dal legislatore con riferimento al piano che accompagna la proposta di concordato preventivo;
-quale debba essere l'interpretazione dell'aggettivo "regolare", dal momento che esso può assumere il duplice significato sia di "secondo le regole stabilite nell'accordo di ristrutturazione", sia di "secondo le regole contrattuali previste negli originari titoli costitutivi dei crediti".
Il terzo ed ultimo capitolo è dedicato al tema del "controllo" che il giudice è tenuto a svolgere in merito alla relazione del professionista: l'art. 182-bis, 4° comma l. fall. si limita laconicamente a stabilire che "il Tribunale, decise le opposizioni, procede all'omologazione in camera di consiglio con decreto motivato", senza precisare quali accertamenti il Tribunale debba espletare nell'ambito del prodedimento di omologazione dell'accordo. Di conseguenza sia la dottrina che la giurisprudenza si sono "divise" tra coloro che sostengono che il giudice debba limitarsi ad un controllo di legalità incentrato sulla coerenza e completezza logico-argomentativa della relazione e coloro che, invece, sostengono che il giudice debba esaminare anche il merito dell'accordo di ristrutturazione poichè dalla lettura della norma non si evince alcuna limitazione al sindacato giurisdizionale.
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Informazioni tesi
Autore: | Aniello Russo |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Amedeo Bassi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 117 |
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