Le General Purpose Technologies e il mistero della crescita economica - L'importanza del progresso tecnologico nei processi di crescita
La crescita economica rimane per molti versi un “mistero”, nel senso che dipende da una molteplicità di fattori che è difficile prendere un considerazione in un unico modello. Nel tentativo di individuare le determinanti più importanti della crescita economica, questo lavoro adotta un punto di vista condiviso da molta letteratura: il progresso tecnologico è visto quale motore primo di una crescita che sarebbe altrimenti destinata ad arrestarsi nel lungo periodo.
La prima parte è incentrata sulle caratteristiche del progresso tecnologico in generale, così come è stato concepito dai diversi autori. Si introduce il concetto di innovazione, e si discute delle modalità con cui suole manifestarsi il processo innovativo: in particolare la sua continuità e discontinuità, nonché la sua endogeneità o esogenità rispetto agli incentivi economici. Infine, è riportato un breve sunto delle modalità con cui è stato inserito il progresso tecnologico nei modelli di crescita a partire da Solow (1957) fino ai modelli di Grossman e Helpman (1991) e Aghion e Howitt (1992).
La seconda parte si concentra sui nuovi modelli che incorporano il ruolo delle cosiddette “general purpose technologies” (GPT), tecnologie estremamente pervasive dell’intero sistema economico che ne determinano cambiamenti strutturali, essendo suscettibili di applicazione in numerosi settori produttivi. Esse, inoltre, godono di numerose complementarità innovative: la loro efficacia dipende dallo sviluppo di innovazioni complementari e sono esse stesse soggette a progressivi perfezionamenti nel corso della loro esistenza.
È esposto il modello di Helpman e Trajtenberg (1998), dal quale risulta che lo stimolo prodotto dall’introduzione di una nuova GPT ha effetto sul sistema economico in due fasi distinte. Nella prima si sperimenta un calo della produttività e del Pil, a causa della distorsione di risorse dal settore produttivo a quello della R&S. Solo quando sia stato sviluppato un sufficiente numero di componenti intermedie le imprese produttrici di beni finali si convertono al nuovo paradigma produttivo e l’economia beneficia di guadagni di produttività (seconda fase). In un’estensione di questo modello, Helpman e Trajtenberg considerano una molteplicità di settori.
Infine, Aghion e Howitt evidenziano alcuni limiti di questi primi modelli e indicano nuove frontiere di ricerca.
Attraverso l’introduzione delle GPT si ottengono quindi dei modelli di crescita ciclica e ritardata nel tempo rispetto all’introduzione delle innovazioni; questo approccio risulta molto aderente ai fatti osservati, che indicano un calo della produttività e del Pil nei decenni immediatamente successivi all’introduzione di qualche importante innovazione (vedi macchina a vapore, elettricità, computer).
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Informazioni tesi
Autore: | Elisa Guglielminetti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze economiche |
Relatore: | Domenico Tosato |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 99 |
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