Il quiz televisivo: tra tradizione e innovazione
Abilità, conoscenza, memoria e fortuna sono le qualità necessarie per parteciparvi, il tutto in cambio di un’ingente somma di denaro: in due parole il “quiz televisivo”.
La storia del telequiz è in larga parte anche la storia della televisione, in quanto è stato l’unico genere nato contemporaneamente alla televisione e ad essere presente nei palinsesti tv, sia in passato in cui vi era un palinsesto molto rigido, caratterizzato da una suddivisione dei generi ben precisa, sia nei palinsesti attuali in cui si cerca di rimescolarli arrivando ad un unico spettacolo. Un genere sempreverde che ha dimostrato di non avere rivali nel gradimento del pubblico. Uno degli aspetti più interessanti emerso in questo lavoro va ricercato a partire dalla ricostruzione dei meccanismi e dei protagonisti giochi a quiz televisivi più famosi e del loro inquadramento nel contesto sociale, storico e di costume e in rapporto anche alla programmazione televisiva. Questo aspetto è emerso soprattutto dai dvd visionati e dai vari articoli sul quiz trovati sia sul web che su giornali del passato.
Il primo capitolo offre una breve ricostruzione della storia del quiz che nasce in America, verso la seconda metà degli anni Quaranta, e successivamente invade altri Paesi, tra cui l’Italia, dove però ha subito profondi adattamenti, a causa anche di alcuni cambiamenti che si sono verificati nel linguaggio stesso della televisione. La tv è passata da un meccanismo e un linguaggio molto semplice: il giovedì era sempre dedicato al quiz, il sabato al varietà, ed ogni spettacolo aveva delle caratteristiche ben precise ad un meccanismo un po’ più difficile da capire: tutto diventa un prodotto da comprare, si importano dall’estero i vari format, c’è pochissimo del made in Italy e tutto ruota intorno agli ascolti televisivi.
Nel secondo capitolo vengono presentati i quiz che hanno fatto la storia della televisione; ognuno con le proprie caratteristiche, i propri concorrenti, giochi e presentatori. Si è partiti da “Duecento al secondo”, il primo quiz in tv per arrivare a “Chi vuol essere milionario” che va tutt’ora in onda. Da questa carrellata vengono fuori le diverse categorie del quiz: il quiz musicale, il telequiz, il quiz a coppie, ed ultimamente il quiz all’interno di un altro spettacolo.
Nell’ultima parte è dedicata all’analisi di due prodotti televisivi da una parte “Lascia o Raddoppia?”, il primo vero quiz grazie al quale l’Italia ha iniziato a parlare la stessa lingua dalle Alpi a Lampedusa. “Lascia o Raddoppia?” viene portata al successo da Mike Bongiorno,incoronato re indiscusso dei quiz.
Dall’altra parte “L’eredità” programma tuttora in onda nella fascia preserale del palinsesto di prevede la partecipazione di più concorrenti.
Il confronto tra i due programmi mostra quanto il quiz si sia arricchito nel tempo di una serie di elementi di contorno, che hanno contribuito alla sua spettacolarizzazione: la presenza delle vallette, l’enfasi sulle particolarità dei concorrenti, la personalizzazione del programma attraverso la figura del conduttore, la presenza dei padrini e di ospiti illustri, l’introduzione tra una prova e l’altra di domande appoggiate a filmati, canzoni e numeri di spettacolo.
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Informazioni tesi
Autore: | Benedetta Castaldo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Mario Morcellini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 150 |
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