Il leasing finanziario traslativo
Nella mia tesi affronto la problematica, ampiamente dibattuta non solo nella dottrina ma anche nella giurisprudenza, della rilevanza giuridica o meno della figura del leasing c.d. “traslativo”.
Ho cercato prima di dare una definizione esaustiva del termine “leasing”, per poi analizzare accuratamente la struttura del contratto, tenuto conto della disputa dottrinaria e soprattutto giurisprudenziale (la Cassazione si rende protagonista di mutamenti di rotta rispetto ai precedenti insegnamenti) in merito alla bilateralità o trilateralità del rapporto, disputa orientata ad individuare la disciplina applicabile: se si accetta la tesi della trilateralità giuridica del leasing, infatti, risulta arduo comprendere come, in assenza di una disciplina ad hoc, si possa ricorrere in via di analogia alle regole dettate per la vendita con riserva di proprietà, vale a dire a regole dettate per un contratto formalmente e sostanzialmente bilaterale.
Ecco che, acuitosi il dibattito dottrinario, nel 1989 la Suprema Corte di Cassazione introduce, con la storica sentenza n. 5569, una nuova tipologia contrattuale di leasing finanziario: accanto al tradizionale leasing di godimento, assumerebbe rilevanza giuridica (oltre che economica, ovviamente) anche il c.d. leasing traslativo. Il leasing di godimento non sarebbe soggetto, in quanto contratto ad esecuzione continuata, alla retroattività dell’effetto risolutivo, mentre quello traslativo deve essere disciplinato in vi analogica dalla normativa della vendita con patto di riservato dominio. Inoltre, al primo non è applicabile l’art. 1526 c.c., al secondo si: due diverse discipline applicabili al medesimo contratto, in forza della differenza causa negoziale.
Qualche anno più tardi la Cassazione civile, con la sentenza n. 1715 del 2001, ha chiarito che per stabilire se il contratto di leasing è di godimento o traslativo, occorre individuare la volontà delle parti al momento della conclusione del contratto: l’operatore giuridico sarà chiamato a svolgere l’indagine di fatto volta a stabilire se, nel caso concreto, i contraenti hanno istituito un leasing “tradizionale” ovvero un leasing “di godimento” o “traslativo”. In tale indagine costituiscono indizi le caratteristiche del bene locato, la qualità imprenditoriale o meno dell’utente ed ogni altro elemento idoneo a rivelare la volontà delle parti.
Ma la Cassazione mette subito in evidenza che il criterio discretivo non vale in assoluto poiché la previsione iniziale delle parti può essere viziata da un errore di valutazione, che spoglia di ogni valenza ermeneutica, al fine della ricostruzione della volontà negoziale, il rapporto tra il valore finale residuo ed il prezzo di opzione pattuito. Trattasi comunque di una quaestio voluntatis, la cui soluzione è compito specifico del giudice di merito.
Insomma: la prognosi sulla “vita economica” di un macchinario (per restare nel settore classico del leasing di beni mobili strumentali all’impresa) sembra non essere felice. Tale impostazione viene condivisa anche dagli economisti, posto che vi sono elementi che spingono a ritenere che la maggior parte dei contratti di locazione finanziaria stipulati in Italia sia caratterizzata da probabilità di non riscatto particolarmente ridotte. Questo viene ottenuto, molto semplicemente, fissando prezzi di riscatto nettamente inferiori al probabile valore dei beni al momento del riscatto stesso.
La soluzione al (falso?) problema potrebbe essere rappresentata attraverso una applicazione generalizzata dell’art. 1526 c.c. a tutte le ipotesi di leasing, e lasciare che le circostanze del caso di specie vengano valutate in sede di determinazione dell’equo compenso.
Intanto, il legislatore sembra aver preso posizione in merito alla disputa: dalla lettura dell’art. 72quater della legge fallimentare, e soprattutto con l’eliminazione del riferimento al leasing traslativo (inizialmente inserito nel 4 comma) si ricava l’intenzione di superare la distinzione tra “leasing traslativo” e “leasing di godimento”. Sulla base della terminologia usata, emerge il chiaro ed indubitabile riconoscimento della sussistenza di un’unica causa di finanziamento, coerentemente alla disciplina recata nel 1993 dal t.u. leggi bancarie, che ha incluso espressamente il leasing finanziario tra le attività finanziarie riservate in via esclusiva alle banche ed agli intermediari finanziari.
Ho infine analizzato l’ultima decisione della Cassazione (sentenza n. 23794/2007) in materia di leasing finanziario, con la quale sentenza la Corte sancisce il principio in forza del quale l’utilizzatore è legittimato a far valere direttamente verso il fornitore la pretesa all’esatto adempimento del contratto di fornitura, a chiedere risarcimento del danno conseguentemente sofferto, nonché a sentire accertare quale sia l’esatto corrispettivo spettante allo stesso fornitore.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Vito Maria Torchia |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Alberto Amatucci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 140 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Il contratto di locazione finanziaria
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi