La vita è bella: Italiani e Americani a confronto sul caso Benigni
L’umorismo svolge un ruolo di grande rilevanza all’interno della società, poiché rappresenta un importante fattore sociale e culturale. La comicità, infatti, contribuisce positivamente al miglioramento del mondo in cui viviamo liberando, attraverso la risata, il nostro subconscio dalle inibizioni e frustrazioni quotidiane. Come afferma Martin (1996), ogni volta che si ride in modo sano ed intelligente, liberiamo non solo il nostro fisico da una carica di tensioni nervose accumulate da tempo, ma sollecitiamo il nostro intelletto ad un piacere spirituale che ci compensa, anche se solo momentaneamente, da un insieme di insoddisfazioni che provocano malinconia e malumore. Pertanto, lo humour viene da sempre considerato come una valvola di sfogo per il genere umano, il quale l’ha saputo trasformare, ad esempio, in un’arma per la resistenza o in un farmaco per alleviare i dolori.
Lo humour è parte di ogni sistema sociale e può essere analizzato come un processo che influenza il sistema stesso; si verifica pressoché in ogni genere di interazione umana ed è possibile osservare come agisca su ciascun modello di interazione e sulla struttura sociale che da esso emerge. Da un lato, quindi, il sistema sociale è influenzato dallo humour; dall’altro, invece, è quest’ultimo a subire l’influenza della cultura presente in ogni società. Di conseguenza, possono esistere differenze nella percezione dell’umorismo tra un paese e l’altro.
Purtroppo, nonostante il suo ruolo di primaria importanza all’interno della società, per molti anni lo humor, come area degna di ricerca e di teoria, ha ricevuto scarsa e neppure molto seria attenzione da parte degli scienziati del comportamento che hanno trattato tale tema senza un vero e proprio interesse scientifico. Negli ultimi anni, invece, si è assistito ad un’inversione di tendenza: gli studi sull’umorismo si sono moltiplicati rapidamente abbracciando settori sempre più ampi, quali la sociologia, l’antropologia, la psicologia, la medicina e la linguistica, ed i ricercatori hanno mostrato un crescente interesse per i cross-cultural studies (studi di tipo comparativo di solito condotti tra due o più paesi) che si occupano di analizzare, alla luce delle diverse culture, un aspetto ben preciso dello humor. Tuttavia, nonostante questa rinnovata attenzione nei confronti di tale argomento, ancora oggi gli studi sociologici condotti in materia di umorismo non sono numerosissimi.
Questo studio si propone di verificare se esistono differenze nella percezione dello humour tra paesi diversi ed in particolare, attraverso l’umorismo contenuto nel film La vita è bella (1997) di Roberto Benigni, tra la cultura italiana e quella americana.
La scelta del film non è stata casuale. La vita è bella ha rappresentato, infatti, un caso senza precedenti sia per l’enorme successo riscosso in Italia e negli Stati Uniti, sia per il tipo di argomento trattato: l’Olocausto raccontato attraverso l’umorismo. L’associazione riso - Olocausto è stata oggetto di molte polemiche, che hanno sicuramente contribuito all’affermazione del film in seno al panorama cinematografico mondiale. Per la prima volta, infatti, una pellicola non americana è stata premiata con ben tre Oscar, tra cui anche l’importante riconoscimento per il migliore attore protagonista. Il successo riscosso oltreoceano rappresenta un fattore molto importante per la cinematografia italiana in quanto, di solito, l’umorismo viene esportato con difficoltà. Spesso i problemi sorgono quando lo humour è caratterizzato dal comico del linguaggio, ad esempio da giochi di parole non sempre traducibili, e da riferimenti socioculturali specifici. È chiaro, quindi, che se un film presenta situazioni strettamente connesse alla cultura d’origine (culturally oriented) e magari anche un largo uso del comico della retorica, esso farà più fatica ad affermarsi sul mercato estero, e la stessa sorte toccherà ai suoi protagonisti (Chiaro, 2000:10).
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Informazioni tesi
Autore: | Elisa Serra |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1998-99 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Scuola sup. di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori |
Corso: | Traduzione e Interpretazione |
Relatore: | Delia Chiaro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 196 |
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