VOCI DAL MONDO IN CLASSE: un percorso interdisciplinare dall’immaginario alla realtà multietnica
La scuola primaria si trova a risolvere sempre più spesso i problemi inerenti l’inserimento dei bambini stranieri, segnale eloquente dei cambiamenti che stanno interessando i flussi migratori degli ultimi anni. Il nostro paese sta sperimentando infatti un fenomeno che aveva sempre vissuto nella direzione inversa in forma tutta nuova e con estrema accelerazione, configurandosi come una società multietnica, società più ricca di stimoli e contributi, costruiti sul confronto tra storie, tradizioni, passioni e ragioni diverse.
Il rapporto e l’incontro con l’altro, il confronto con le differenze è diventato a poco a poco ingrediente “normale”, evento quotidiano e diffuso, tratto visibile di un paesaggio sociale in mutamento che caratterizza sempre di più la realtà nella quale siamo immersi.
Dentro i servizi educativi e le scuole bambini con biografie e memorie diverse si trovano per la prima volta seduti accanto, le differenze non sono più solo evocate, ricercate, temute come eventi possibili collocati altrove, ma sono qui, all’incrocio delle vie, o alla porta accanto; abitano spazi e territori comuni.
Le statistiche e i dati confermano che gli alunni di nazionalità straniera sono più che triplicati negli ultimi anni, a fronte di un calo continuo e persistente della popolazione scolastica autoctona.
Esiste dunque il problema del rapporto tra bambini stranieri coi coetanei italiani e stranieri di altre nazioni e il problema del confronto tra storie, riferimenti e biografie differenti.
Questi motivi mi hanno spinto a progettare un percorso pedagogico e didattico orientato a far prendere maggiore consapevolezza ai bambini appartenenti alla classe V° della scuola primaria “XXXX” di Cantù, luogo dove ho svolto il mio tirocinio finalizzato alla tesi, le potenzialità che la formazione della realtà multiculturale può offrire loro, il valore insito nelle persone straniere, l’importanza di conoscerle per arricchire noi stessi e la nostra cultura, evitando così di possedere una visione del mondo ristretta, in antitesi con il pensiero interculturale. Per raggiungere gli intenti che mi sono proposta ho deciso di utilizzare la fiaba come ponte, spunto di unione e di comprensione fra culture e civiltà diverse, allestendo un laboratorio narrativo e utilizzando una metodologia propositiva e stimolante nella quale i bambini fossero sempre attivi, coinvolti, artefici nella costruzione della propria conoscenza, protagonisti del processo d’insegnamento/apprendimento.
Il percorso didattico compiuto è stato pensato e realizzato insieme alle insegnanti di classe che hanno sentito la necessità di approfondire tra i bambini il loro rapporto d’amicizia, conoscenza ed integrazione con un riferimento e un’attenzione particolare agli alunni stranieri.
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Informazioni tesi
Autore: | Silvia Comollo |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Milano - Bicocca |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze della Formazione Primaria |
Relatore: | Mariangela GIUSTI |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 202 |
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