Società e comunicazione nei parchi naturali
In Italia, i parchi naturali sono luoghi in cui gli insediamenti abitativi sono diffusi e consistenti, così come di conseguenza risultano essere importanti le varie attività umane che vi si svolgono (l’agricoltura, la pastorizia, l’artigianato, ecc). Oggi in Italia vi sono 20 parchi nazionali istituiti e 4 in attesa di provvedimenti attuativi. Complessivamente essi coprono oltre un milione e mezzo di ettari, pari al 5 % circa della superficie nazionale e interessano il territorio di 471 comuni, 72 comunità montane e 45 province per una popolazione di circa 2,2 milioni di individui . Mentre, considerando i parchi naturali regionali e tutti gli altri tipi di aree protette, la superficie del territorio italiano sottoposta a misure di protezione risulta essere pari al 10,54 %. Una prima lettura di questi dati mostra come i parchi naturali italiani interessano da vicino la vita e soprattutto le attività lavorative di migliaia di individui.
Questo fondamentale aspetto dei parchi naturali è divenuto, negli ultimi anni, un tema dominante sia delle politiche di gestione delle aree protette, sia in generale delle politiche ambientali. I parchi naturali, visti dapprima come vincolo dalle popolazioni locali che vi risiedono, hanno acquisito sempre più la funzione di laboratorio per la sperimentazione di nuove politiche di gestione del territorio, non più basate su un uso indiscriminato e irresponsabile delle risorse naturali, ma orientate dai principi dello sviluppo sostenibile e quindi i parchi naturali si configurano come luoghi in cui è possibile ricucire il legame tra sviluppo economico, sociale e ambientale. In breve, concepiti essenzialmente come vincolo, i parchi si sono delineati in seguito come un progetto politico, economico e sociale del territorio in grado di coniugare sostenibilità ambientale e sviluppo locale. Questo vale soprattutto per quei territori poveri e marginalizzati, cioè esclusi dai processi di urbanizzazione e industrializzazione. In questi casi appunto, l’istituzione di un parco riflette la speranza che esso possa funzionare da “motore di sviluppo” per tali aree sfavorite.
Inoltre, in questo senso, i parchi diventano espressione e veicolo di un variegato universo valoriale. Cioè, oltre ai valori strettamente ecologici, i parchi naturali hanno la capacità di comunicare sia una cultura e un modo diverso di governare il territorio sia i valori locali (le tradizioni, i cibi, i modi di lavorare la terra, ecc.) di un territorio immettendoli in una dimensione nazionale e internazionale. Ciò appare più vero se si considera uno degli aspetti più controversi della globalizzazione, cioè l’emergere delle identità locali [cfr. Martelli 1999: cap. 1 parte II]. In tal senso, è possibile affermare che i parchi sono un potente mezzo per la riscoperta e la diffusione delle mille identità locali e soprattutto essi si inseriscono (e quindi non si pongono in alternativa) nei processi di globalizzazione in atto.
Quello fin qui detto mostra l’importanza che i parchi ricoprono nelle società odierne, essi sono contemporaneamente musei della natura e modi alternativi di gestire il territorio. Tuttavia, questo è un lavoro in cui si vogliono principalmente indagare gli aspetti comunicativi dei parchi naturali. In pratica, due sono gli oggetti di riflessione primari di questa tesi. Il primo, come si è potuto ben capire, è costituito dai parchi naturali e dagli aspetti sociali che li contraddistinguono. Il secondo è rappresentato dall’ente di gestione dei parchi naturali e dalle sue attività di comunicazione. Certo, è ovvio che le attività di comunicazione che si svolgono in un parco naturale sono molteplici. In fin dei conti, se si considerano le diverse comunità locali che vivono in un parco, le tante amministrazioni locali ed enti pubblici che vi hanno sede, così come le innumerevoli attività produttive che vi si svolgono, viene fuori un immenso reticolo comunicativo difficile da interpretare, ma fondamentalmente estraneo alla materia di fondo di questa tesi. La comunicazione dell’ente di gestione di un’area protetta, analizzata a pieno titolo con le categorie proprie della comunicazione pubblica, è, in ultima analisi, l’oggetto di studio principale di questa tesi. In sintesi, i motivi di tale scelta possono essere riassunti considerando sia l’importanza che tale ente ricopre all’interno di un’area protetta, sia il ruolo primario che lo Stato gli ha affidato nella gestione dell’area.
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Informazioni tesi
Autore: | Pietro Esposto |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2002-03 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze della Comunicazione |
Relatore: | Stefano Martelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 376 |
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