Sicurezza e degrado: reazione sociale e comitati di cittadini nella Bologna metropolitana
A partire dalla prima metà degli anni Novanta in molte città italiane si è avviato un processo di trasformazione del tessuto sociale. Questo cambiamento è dovuto a vari fattori, tra i quali la crescente immigrazione. Alcune realtà urbane hanno notevolmente modificato la loro fisionomia, passando, in alcuni casi, da una dimensione tipicamente "provinciale" a una più metropolitana. E' il caso di Bologna, che da anni ha avviato un processo di metropolizzazione che ha caratterizzato in prevalenza il centro storico della città. Tra i problemi che le Amministrazioni comunali sono chiamate ad affrontare spiccano i disagi dovuti al degrado, alla sicurezza e all'inquinamento. Sono queste le tematiche principalmente affrontate dai comitati di cittadini, organizzazioni nate, secondo alcuni autori, dalla crisi di rappresentanza delle sezioni locali dei partiti politici e dalla volontà di farsi carico -to care- dei problemi della città. La loro origine è stata ricondotta a quei movimenti sociali sorti intorno agli anni '60-'70. I comitati bolognesi si sono fatti promotori di numerose proteste, tra le quali maggiore importanza ha avuto -anche per il successo ottenuto- la protesta dei comitati antismog. Lo scontento dei residenti è legato anche alla presenza di migliaia di studenti e al crescente numero di immigrati, molti dei quali irregolari. I cittadini bolognesi sono gli spettatori privilegiati di un cambiamento per alcuni aspetti non condiviso che sta avviando Bologna verso una dimensione sempre più metropolitana, con l'abbandono di quella visione di città a misura d'uomo che appartiene a un recente passato al quale, probabilmente, non si potrà fare ritorno.
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Informazioni tesi
Autore: | Giuseppe Ligato |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Dario Melossi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 142 |
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