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La seconda Camera nell'esperienza italiana. Evoluzione e progetti di riforma.

La tesi affronta le problematiche storico-istituzionali del Senato in Italia, a partire dall'esperienza pre-repubblicana fino all'ultima legge elettorale, esaminando le riforme e i tentativi di riforma che si sono susseguiti nella storia costituzionale italiana.

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4 Capitolo I Il bicameralismo I. 1. I fondamenti del sistema bicamerale. L’analisi di un’istituzione quale il Senato non può certamente prescindere da un resoconto generale della lunga e travagliata diatriba politico-dottrinale che portò, attraverso la fase costituente, all’introduzione nel nostro paese di un bicameralismo dalle caratteristiche specifiche che continua tutt’oggi ad essere al centro del dibattito sia in sede istituzionale che in sede dottrinale. Pur partendo in origine dall’alternativa tra monocameralismo e bicameralismo, l’ambito della questione si è ben presto trasferito sull’assetto da attribuire alla seconda Camera e sulla differenziazione strutturale e funzionale di essa rispetto alla prima. Come rileva il Bastid1: «le procédé bicameral est un procédé polyvalent qui tantôt sert à défendre des intérêts de classe – c’est le cas des chambres hautes aristocratiques – tantôt à défendre des intérêts corporatifs – c’est le cas des secondes chambres professionnelles – tantôt à assurer dans un État fédéral la représentation des États membres – c’est le cas de la Suisse – tantôt simplement à perfectionner l’organisation d’un pouvoir législatif ordinairement situé dans le cadre de la séparation des pouvoirs». In numerosi ordinamenti statali contemporanei l’adozione del bicameralismo, anziché dipendere dalla struttura degli ordinamenti stessi, rappresenta il frutto di particolari opzioni politiche, collegate alle motivazioni più diverse. Talora, infatti, la seconda Assemblea parlamentare viene concepita ed istituita per prevenire il pericolo di una democrazia totalitaria, come quella che potrebbe risultare dalla concentrazione di eccessivi poteri in capo ad un legislativo monocamerale. In altri casi, invece, a questo fine si accompagna o si contrappone l’intento di creare una Camera di riflessione o di raffreddamento, piuttosto che una Camera di contrappeso; sicché la ratio del bicameralismo viene fatta consistere nel miglioramento qualitativo della legislazione e delle delibere parlamentari in genere. In altri casi ancora, l’attenzione dei costituenti si sposta sull’esigenza di integrare la rappresentanza parlamentare, affiancando al collegio espresso dall’intero corpo elettorale in nome di una logica politica o partitica, un altro collegio che – in tutto o in parte – rappresenti determinate partizioni del corpo sociale o del territorio nazionale (o, più semplicemente, consenta che nel Parlamento venga immessa una serie di tecnici, sia pure collocati in posizione ausiliaria rispetto ai politici) 2. 1 R. Bastid, Droit constitutionnel comparé, Paris, 1956, pagg. 225 ss. 2 L. Paladin, Tipologia e fondamenti giustificativi del bicameralismo. Il caso italiano. In Quaderni costituzionali, n.2, 1984, pagg. 219 ss.

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Informazioni tesi

  Autore: Jgor Patteri
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Paolo Passaglia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 74

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Parole chiave

commissione bicamerale
diritto costituzionale
legge elettorale
referendum costituzionale
riforme costituzionali
senato

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