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La responsabilità delle imprese in materia di tutela dell'ambiente

La tesi analizza in primis il concetto giuridico di ambiente e il suo valore costituzionale. Poi descrive i principi sostanziali di tutela elaborati in sede europea. Il secondo capitolo è incentrato sulla tutela penale dell'ambiente e sull'iter che ha portato all'inclusione dei reati ambientali nell'insieme dei reati presupposto della responsabilità delle persone giuridiche ex d.lgs. 231/2001. Il terzo capitolo vaglia gli adempimenti di carattere autorizzatorio, mentre l'ultimo analizza il profilo sanzionatorio con particolare attenzione all'art. 25-undecies d.lgs. 231/2001. La tesi si chiude con un riassunto delle vicende giuridiche del caso Ilva di Taranto.

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5 INTRODUZIONE La protezione giuridica dell’ambiente è un tema che, dagli anni 70’ in poi, è entrato sempre più frequentemente nell’agenda politica del legislatore europeo e nazionale. Tale protezione trovava il suo primo ostacolo nell’esatta delimitazione giuridica del concetto di “ambiente”, che oscillava tra interpretazioni pluraliste e concezioni unitarie. Ulteriore ostacolo consisteva nel posizionamento del valore ambientale nel contesto costituzionale. Operazione, questa, che richiede un ponderato bilanciamento con i molteplici interessi che l’ambiente è in grado di coinvolgere, quali il diritto alla salute, al lavoro e all’iniziativa economica. In tutto ciò il legislatore europeo ha ricoperto un fondamentale ruolo di indirizzo. Lo ha fatto, principalmente, tramite la definizione di principi sostanziali della tutela dell’ambiente e richiedendo l’adozione di efficaci strumenti di tutela di diritto penale. A ben vedere, infatti, il sistema di tutela italiano è stato a lungo caratterizzato da discipline settoriali prive di un funzionale coordinamento e da un apparato sanzionatorio fondato su fattispecie di tipo contravvenzionale e su sanzioni amministrative pecuniarie, non in grado di assicurare quell’efficace tutela che chiedeva il legislatore europeo. L’inefficacia era inoltre alimentata dal fatto che il nostro ordinamento non prevedesse alcuna forma di responsabilità diretta della persona giuridica nelle ipotesi di reati ambientali commessi a suo interesse. Tale lacuna risultava particolarmente rilevante in un ambito, come quello ambientale, dove i maggiori danni sono causati da attività di carattere industriale ascrivibili, piuttosto che all’esecutore materiale, ad una generale politica d’impresa. A tali problematiche si iniziò a far fronte con l’adozione del c.d. Codice dell’ambiente (d.lgs. n. 152/2006), che ridusse la settorializzazione del diritto ambientale. Esso disciplina, infatti, diverse matrici ambientali (quali, ad esempio, rifiuti, acqua, emissioni, rumore) e prevede procedimenti autorizzazioni in grado di riassumere al loro interno quelli che erano precedentemente trattati come autonomi titoli abilitativi. Per quanto riguarda, invece, la responsabilità delle imprese in materia ambientale, il legislatore italiano accolse tardivamente le

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Informazioni tesi

  Autore: Giulio Del Prete
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Massimo Calcagnile
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 214

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Parole chiave

sviluppo sostenibile
sanzioni
d.lgs. 231/2001
diritto dell'ambiente
ilva
aia
autorizzazioni ambientali
responsabilità imprese
d.lgs. 121/2011

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