L'emergenza come deroga all'evidenza pubblica
Nella parte iniziale ho presentato il procedimento “ordinario” previsto dalla legge italiana, in modo particolare dal D. Lgs. 163/2006, per la conclusione dei contratti e l’aggiudicazione degli appalti.
Tale procedimento è sempre preceduto dalla programmazione, con la quale ogni amministrazione pianifica la propria attività contrattuale per un congruo periodo di tempo, individuando le proprie esigenze e basandosi su studi di fattibilità, che possano precisare i lavori strumentali a tali esigenze. Successivamente, il procedimento in senso stretto inizia con la determinazione a contrattare (un provvedimento amministrativo di tipo gestionale che predispone il contenuto del futuro contratto), ovvero predisponendo un progetto di contratto (in cui si indicano l’oggetto e le condizioni alle quali l’amministrazione è disposta a contrattare).
Il secondo stadio del procedimento è costituito dalla ricerca dell’imprenditore cui affidare in appalto l’esecuzione dell’opera. La scelta del contraente può compiersi attraverso il ricorso a vari sistemi, quali l’asta pubblica, la licitazione privata, la trattativa privata e l’appalto-concorso. Il codice dei contratti pubblici, adeguandosi alla terminologia comunitaria, parla di procedure aperte, procedure ristrette, procedure negoziate e dialogo competitivo (artt. 54 ss. D. Lgs. 163/2006).
Dopo la deliberazione a contrattare e la scelta del contraente, le altre fasi della procedura ad evidenza pubblica sono: la stipulazione, l’approvazione ed il controllo (oltre, ovviamente, alla successiva esecuzione del contratto).
Nella seconda parte ho pensato di mettere a fuoco la nozione di “stato d’emergenza” – e come essa si sia sviluppata nel tempo – e ho passato in rassegna gli istituti dell’emergenza disciplinati dalla nostra Costituzione; mi sono soffermato, inoltre, sullo strumento tipico con cui si esercita il potere d’emergenza – l’ordinanza di necessità ed urgenza – e sui limiti che esso incontra e che deve rispettare.
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Informazioni tesi
Autore: | Michele Dabbicco |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Laurea Magistrale in Giurisprudenza |
Relatore: | Agostino Meale |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 140 |
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