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Internet e illecito civile: la responsabilità derivante dall’uso illecito dei nomi di dominio

Oggetto dell’ indagine

L'importanza del mondo internet è sempre più di attualità nella nostra vita quotidiana, sia nell'ambiente professionale, sia in quello domestico. La centralità che l'accesso alla rete sta assumendo trova conferma sia nell'ampliamento della base di utenza, sia nei nuovi modelli di comportamento che stanno emergendo con riguardo alle modalità di fruizione del servizio.
Una delle caratteristiche fondamentali di internet è appunto la “delocalizzazione”, ovvero la possibilità teorica di poter svolgere una qualsiasi attività a prescindere dalla più o meno favorevole collocazione fisica e/o geografica.
Internet è un fenomeno singolare sotto molti aspetti, in continua evoluzione e difficile da definire: è una rete senza un proprietario, senza un gestore, senza confini territoriali, fatta, vissuta e modificata dai suoi utenti.
Il fatto che la rete sia ovunque e di tutti, però, rischia di far credere che in pratica si tratti di una terra di nessuno, di una sorta di Far West, dove ciascuno è libero di comportarsi come vuole senza alcuna regola. Sono sempre più numerose, infatti, le controversie che si stanno instaurando in correlazione con lo sviluppo del web, così come sono diverse le problematiche che si presentano di fronte agli operatori del diritto che tali controversie devono risolvere. Nel presente lavoro mi propongo di analizzare tali problematiche seguendo tre filoni di indagine:
I. Identificazione degli illeciti.
II. Identificazione dei responsabili degli illeciti.
III. Identificazione del danno derivato dagli illeciti.
Può essere utile operare una distinzione fra “illeciti di internet” e “illeciti a mezzo internet” .
I primi comprendono quelle ipotesi in cui il mezzo telematico è lo strumento indispensabile per il verificarsi dell’illecito ed è strettamente connaturato con esso. In tali circostanze si è rivelato difficoltoso e talvolta inadatto il riferimento a norme esistenti proprio perché si tratta di disciplinare fattispecie assolutamente nuove nonché squisitamente tecniche.
I secondi comprendono quelle ipotesi in cui l’illecito può già essere realizzato in forme “tradizionali“ e trovano in internet soltanto uno strumento offensivo in più.
La distinzione serve ad operare una prima selezione fra gli interessi meritevoli di tutela. Laddove essi godono già una tutela negli ordinamenti giuridici, la soluzione naturale appare quella di estenderla anche alle ipotesi in cui essi siano lesi per via telematica.
Elemento di rilevanza preminente in questa nuova dimensione cibernetica è senza alcun dubbio il “nome di dominio”, il quale indica il luogo virtuale su cui si “domina”, avendo l’utente di internet la possibilità di variarne il contenuto grafico o letterario con la modifica delle cd. pagine web.
Gioia e dolore di coloro che vedono in internet il futuro delle relazioni sociali e commerciali, il nome di dominio è un “oggetto del desiderio” al centro di inedite e sempre più numerose controversie.
Internet nasce all'interno di relazioni già regolamentate, ma ha caratteristiche tali per cui le modifica e le trasforma.
Ne consegue che il giurista, sia esso studioso o pratico del diritto, si trova a confrontarsi con queste possibili operazioni interpretative delle regole esistenti, o di nascita di nuove regole.
A tale proposito ci sono 3 orientamenti:
a) quello che suggerisce la trasposizione in questa nuova realtà digitale di consolidati strumenti normativi che regolamentano fattispecie ordinariamente previste nel mondo reale; la tendenza delle Corti italiane (con ciò uniformatesi al consolidato orientamento dei giudici statunitensi) è quella di applicare, in via analogica, gli stessi principi elaborati nel campo del diritto industriale e delle regole sulla concorrenza sleale.
b) quello che propende affinché vengano introdotte nuove regole, sostitutive o integrative delle regole esistenti, tenendo comunque presente che il legislatore, a causa di una formazione troppo settoriale e prettamente giuridica, difficilmente riesce ad avere quella visione di insieme necessaria a creare le regole per il funzionamento di scenari e mercati in costante evoluzione.
c) quello che ritiene necessario che i settori delle rete si autoregolamentino da parte degli operatori specializzati del settore.
Il mito dell’autoregolamentazione si basa sulla tesi che un sistema regolato dall’interno sia autosufficiente e possa sopravvivere prescindendo dalle interazioni con gli altri sistemi normativi.

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6 Premessa Oggetto dell’ indagine L'importanza del mondo internet è sempre più di attualità nella nostra vita quotidiana, sia nell'ambiente professionale, sia in quello domestico. La centralità che l'accesso alla rete sta assumendo trova conferma sia nell'ampliamento della base di utenza, sia nei nuovi modelli di comportamento che stanno emergendo con riguardo alle modalità di fruizione del servizio. Una delle caratteristiche fondamentali di internet è appunto la “delocalizzazione”, ovvero la possibilità teorica di poter svolgere una qualsiasi attività a prescindere dalla più o meno favorevole collocazione fisica e/o geografica. Internet è un fenomeno singolare sotto molti aspetti, in continua evoluzione e difficile da definire: è una rete senza un proprietario, senza un gestore, senza confini territoriali, fatta, vissuta e modificata dai suoi utenti. Il fatto che la rete sia ovunque e di tutti, però, rischia di far credere che in pratica si tratti di una terra di nessuno, di una sorta di Far West, dove ciascuno è libero di comportarsi come vuole senza alcuna regola. Sono sempre più numerose, infatti, le controversie che si stanno instaurando in correlazione con lo sviluppo del web, così come sono diverse le problematiche che si presentano di fronte agli operatori del diritto che tali controversie devono risolvere.

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Informazioni tesi

  Autore: Flaviano Pisani
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2001-02
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Giovanna Visintini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 235

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