Federalismo fiscale. La problematica attuazione dell’art. 119 Cost. in sede locale
Negli ultimi anni il quadro costituzionale italiano ha subito una vera e propria rivoluzione rispetto alla forma di stato progettata dal legislatore del 1948. L'assetto regionalista, definito dal primo Titolo V, concedeva al Governo centrale un netto primato amministrativo e legislativo rispetto alle Regioni, peraltro istituite in forte ritardo rispetto all'approvazione della Costituzione; la finanza derivata o il commissario di Governo non erano altro che istituti simbolo di questo sistema. In una situazione simile non poteva che essere marginale il ruolo ricoperto da Comuni e Province, alle quali erano concesse limitate competenza e una ben limitata autonomia. Le gravi lacune del sistema Paese, l'inefficienza dell'apparato statale, le gravi carenze di servizi di fronte a costi elevati per i cittadini, hanno fatto insorgere negli anni una richiesta di correlazione tra la pesante imposizione e l'efficienza dell'apparato. La risposta del legislatore italiano è stata la valorizzazione degli enti substatali, la responsabilizzazione delle Istituzioni locali che secondo il principio di sussidiarietà, potevano meglio adeguare le proprie funzioni ai bisogni del proprio territorio. È iniziato così un percorso di riforme, culminato con la novella costituzionale del 2001, che sconvolgendo il Titolo V ha trasformato l'Italia in una repubblica federale, dove Stato, Regioni, Province, Città e Comuni hanno pari dignità. La riforma ha così devoluto, tramite gli articoli 117 e 118 Cost., poteri legislativi e amministrativi ad enti che prima ne erano privi oppure che ne godevano in forma limitata e derivata. Ma non può esserci vero federalismo se alle funzioni e poteri allocati non fa riscontro la possibilità di un'autonomia finanziaria e tributaria che consenta alle diverse istituzioni di farsi realmente carico delle proprie potestà, senza dover continuamente richiedere il trasferimento di risorse ad un organismo superiore. Il federalismo fiscale è la conseguenza logica di questa necessità e l'art. 119 Cost., come riformato, descrive le tipologie di entrate degli enti introducendo il fondamentale principio secondo il quale “le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite”.
Il lavoro ha illustrato il dibattito dottrinale e giurisprudenziale in merito alle innovazioni portate dal nuovo art. 119 Cost., tanto nel campo dei diversi istituti introdotti in materia tributaria di entrata (tributi propri, compartecipazioni al gettito, perequazioni fiscali, interventi speciali...) e di spesa dei diversi enti, quanto nella controversa materia della natura dell'autonomia locale e del coordinamento della finanza pubblica. Nell'intenzione del legislatore costituzionale appare evidente la volontà di una espansione dell'autonomia locale, a questo non sembra però corrispondere l'esperienza pratica che ha visto il legislatore nazionale lasciare alla Corte la definizione applicativa del Titolo V, oltre ai dubbi della dottrina, ha dimostrato come questa risulti immobilizzata su posizioni non dissimili dal precedente assetto istituzionale. Infatti ciò che nel testo normativo appare chiaro non lo è nella sua applicazione, e prova di questo è l'attesa, a 6 anni dall'approvazione della novella costituzionale, dell'attuazione del federalismo fiscale nel sistema istituzionale italiano. Come illustrato al termine della Tesi di Laurea, alcune recenti iniziative regionali e nazionali stanno portando alla definizione di un federalismo fiscale modellato sul primato di Stato e Regioni nel coordinamento e nella definizione dei limiti entro cui si esplica una ancor limitata autonomia degli Enti locali.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Filippo Boscagli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Lorenza Violini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 150 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
I riflessi del federalismo fiscale sulla finanza locale
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi