Evoluzione strutturale di un distretto: il caso di Lovere e della Valcamonica
La tesi si sviluppa in due parti e sei capitoli. Nella prima parte, quattro capitoli di carattere generale, si parla del concetto di distretto, di sviluppo endogeno, di distretti industriali e di sviluppo locale. Gli ultimi due capitoli sono dedicati, il quinto, all’inquadramento storico ed economico della Valle Camonica ed alla trattazione dell’evoluzione di Lovere, comune di 5500 abitanti, caratterizzato per anni dalla presenza di un grosso stabilimento Italsider, oggi in mani private (gruppo Lucchini), ed il sesto, molto breve, alle conclusioni.
Dal primo capitolo: “Secondo il nuovo Zingarelli, XI edizione 1991, il significato di “distretto”, nella seconda accezione del termine, quella geografica, è: “Zona caratterizzata dal manifestarsi di un determinato fenomeno: - vulcanico; - industriale.”” Il secondo esempio citato corrisponde ad un’espressione la quale, negli ultimi anni, ha meritato una vasta letteratura scientifica in campo economico e- come si vedrà- non solo in quello. L’interessamento verso il manifestarsi di esperienze produttive locali, quindi circoscritte territorialmente, trova espressione, oltre che a livello di geografia economica, anche a livello macroeconomico, con la c.d. teoria dello sviluppo endogeno, nata nel solco delle teorie neoclassiche della crescita economica (brevemente esposte nel cap. I: sviluppo esogeno ed endogeno). La teoria dello sviluppo endogeno mostra come l’investimento di capitale in attività non primarie ne’ secondarie, ma terziarie (i cosiddetti “servizi”), possa avere positivi riflessi sull’economia di un intero sistema economico nazionale (e, noteremo, anche sovranazionale). La teoria dei distretti industriali si iscrive, ancora, all’interno del più ampio discorso dello “sviluppo locale”, cioè della creazione di ricchezza che non passi per i grandi stabilimenti industriali (la cosiddetta “industria fordista”), ma per le scelte e l’attività di un ristretto numero di persone, di limitate comunità.
Le scelte che portano allo sviluppo locale possono essere prese (con le dovute cautele) dall’alto e portare alla creazione di sistemi produttivi locali; ma nella storia, dove questi sistemi sono nati, e nella geografia economica, e nella sociologia, i prodromi alla nascita sono frutto di una miriade di passaggi interiori alla comunità e ad i suoi appartenenti, che coinvolgono poi l’ambiente e la struttura economica.
Nel caso dell’Italia, i sistemi produttivi locali, figli della millenaria frammentazione politica ed amministrativa nella quale si è formato, da 130 anni, lo Stato, sono una delle basi dell’economia, ed hanno creato, a livello internazionale, un grande interessamento in qualità di mezzo per sviluppare zone depresse, mettendo in mano ai residenti gli strumenti per costruire il proprio futuro, senza bisogno di enormi investimenti.
Le teorie del distretto industriale, nate poco più di un secolo fa dall’osservazione, praticata dall’economista inglese Alfred Marshall (cfr. parag. 3.3: il distretto industriale secondo Marshall), dello sviluppo locale di certe zone del Regno Unito, calzano a pennello al caso dello sviluppo di una zona dell’Italia Settentrionale: la lombarda, ed isolata, Valle Camonica (cfr. cap. 5.1: “La valle Camonica”), terra nella quale la lavorazione dei metalli è praticata da prima dell’era cristiana, e si è mantenuta fino ad oggi nonostante le gravi crisi (la prima ai primi dell’ottocento, quando, cessata la immensa domanda di materiale bellico causata dalle guerre napoleoniche, l’industria valligiana, inserita nel contesto economico dell’impero austro-ungarico, dovette confrontarsi con l’industria siderurgica, più evoluta tecnologicamente, della Stiria e della Carinzia e la seconda, manifestatasi dalla seconda metà degli anni settanta del nostro secolo
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Vedrietti |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1998-99 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Mario Talamona |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 93 |
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