Decreto crescita e procedure concordatarie della crisi
In questa tesi ho effettuato un’analisi sulla procedura concorsuale del concordato preventivo, con particolare attenzione all’ultima riforma apportata all’Istituto dalla legge 134/2012, che ha approvato il decreto sviluppo n. 83/2012. Questo ha voluto dare maggiore importanza al valore della continuità dell’attività d’impresa per la collettività, offrendo all’imprenditore maggiori tutele e facilitazioni per indurlo a ricorrere alla procedura di concordato preventivo con maggiore tranquillità, al fine di far superare alla sua azienda lo stato di crisi economico-finanziario in cui versa.
La necessità, che ha obbligato il potere esecutivo a rivedere dopo pochi anni la riforma che si era già avuta nel biennio 2005-2006, è data dalla cruenta crisi economico finanziaria. Non si poteva lasciare che un numero troppo elevato di imprese giungesse alla procedura fallimentare oppure al concordato preventivo in liquidazione, ma si rendeva necessario creare un insieme di condizioni,tali da far chiedere la procedura di concordato preventivo quando l’azienda è ancora tecnicamente salvabile, in modo da restituirla alla collettività come un bene primario da tutelare.
Il primo capitolo effettua un’analisi storica partendo dalle prime due legislazioni ordinarie emesse sulla tematica fallimentare e prosegue andando a ritrovare i richiami della Carta costituzionale del 1948 e del nuovo codice civile del 1942. Nello stesso anno il legislatore rese operativa anche la nuova legge fallimentare con il Regio Decreto 267/42, il quale rappresenta la prima riforma organica di tutte le procedure concorsuali, tra cui anche il concordato preventivo.Prosegue con l’apporto di alcune tra le principali sentenze che la giurisprudenza ha prodotto, che hanno spiegato meglio alcune parti od alcuni aspetti della procedura.
La tematica del secondo capitolo tratta la prima riforma organica che la legge fallimentare del 1942 ha avuto nel triennio 2005-2007, andando ad interrompere mezzo secolo di una quasi completa immutabilità, con la produzione di una nuova legislazione. Questa ha voluto innovare il precedente ordinamento alla luce di una nuova situazione di crisi economica mondiale,andando a rendere più accessibili i requisiti per chiedere la procedura di concordato preventivo ed a togliere la fatidica soglia del 40% di soddisfazione minima per i creditori chirografari, che la normativa del 1942 imponeva. Termina con un’analisi delle principali normative europee emesse dalla Commissione, nel periodo 2000-2008, le quali sono state anch’esse, ovviamente, un punto di riferimento ed una necessità di adeguamento che il legislatore italiano ha attuato con la riforma della legge fallimentare.
Il terzo capitolo guarda a come gli altri paesi membri della comunità europea si siano attivati per modificare il loro ordinamento giuridico, per adeguare la loro normativa fallimentare e quella della procedura del concordato preventivo sia alle nuove richieste provenienti dalla Commissione con le sue direttive che al tentativo di dare una risposta particolare alla situazione di crisi nella quale versavano molte aziende. Si è in particolare guardato alle risposte trovate da paesi quali la Francia, l’Inghilterra, ma soprattutto a quali estreme soluzioni sia dovuta ricorrere la Grecia per dare alle sue imprese la possibilità di uscire presto dallo stato di illiquidità in cui versavano. Il quarto capitolo focalizza l’analisi del decreto sviluppo approvato con legge n. 134/2012, per quanto riguarda gli aspetti di innovazione che questo ha voluto apportare sulla procedura concorsuale del concordato preventivo.Viene dato ampio spazio a cosa la nuova domanda di pre-concordato apporti a vantaggio del debitore. Soprattutto si cerca di analizzare la nuova tipologia del “concordato in continuità aziendale”, che rappresenta uno degli elementi innovatori più importanti di tutto il decreto sviluppo. Ampio spazio viene riservato anche a delle recentissime sentenze prodotte da vari organi giurisdizionali, che si sono espressi di recente su varie tematiche che la nuova riforma del concordato preventivo ha introdotto e che spaziano dalla prededucibilità di alcuni crediti alla possibilità dell’imprenditore che ha presentato domanda di concordato preventivo di partecipare ancora a gare pubbliche di fornitura di beni e/o servizi allo Stato, ora resa possibile.
Il quinto capitolo è, invece, dedicato allo studio di un caso di un’azienda di medio-grandi dimensioni del settore industriale ,che nel 2011 ha richiesto la procedura di concordato preventivo. Il concordato considerato, pur essendo richiesto precedentemente al decreto sviluppo, è stato omologato dal tribunale in data successiva ed il piano di concordato analizzato nel capitolo riporta la novità della suddivisione in classi dei creditori.
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Informazioni tesi
Autore: | Carolina Petrillo |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Giovanni Capo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 214 |
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