Crisi di Governo

Analisi delle differenti tipologie di crisi di governo, dei presunti profili di illegittimità costituzionale e delle prassi consuetudinarie fra le quali la parlamentarizzazione della crisi.
Questo lavoro si pone lo scopo di indagare intorno alle ragioni del frequente fenomeno delle crisi di governo nell’esperienza repubblicana italiana, trattandosi di un istituto caratterizzante la forma di governo parlamentare.
Nella trattazione ci si muove da una o più definizioni di crisi di governo, per poi passare in rassegna le varie classificazioni di crisi condivise dalla dottrina tradizionale, senza tuttavia trascurare gli orientamenti dottrinali differenti, in un dibattito sempre attuale.
Si tiene conto delle prassi e delle consuetudini, prevalentemente di tipo costituzionale, invalse nei meccanismi di funzionamento della nostra forma di governo, oltre che nei rapporti tra gli organi costituzionali. Da ciò è possibile comprendere quanto possano essere delicate e fragili le relazioni fra i diversi attori della scena politica ed istituzionale, interpreti di confliggenti, e spesso incompatibili, interessi o visioni politiche. Si evince il ruolo del compromesso quale momento cruciale che determina le sorti delle varie esperienze governative, dalla loro formazione sino alla loro dissoluzione.
Si discorre successivamente dei motivi alla base di una certa instabilità dei governi e degli strumenti previsti dai Costituenti al fine di garantire la permanenza in carica dell’esecutivo, per quanto sia possibile od opportuno. Di qui nasce e si sviluppa la riflessione, sempre presente, se sia conveniente ed auspicabile mantenere in piedi un governo basato su una fiducia logora che lo lega alle forze della maggioranza, oppure se il fenomeno della crisi in realtà possa rappresentare un momento risolutivo di certe tensioni ed a partire dalla quale costruire un nuovo equilibrio funzionale per la governabilità del Paese.