Il rovescio della mia mente. Viaggio in cinque stanze del male di vivere di Sarah Kane, una giovane donna di fine secolo.
Chi era Sarah Kane?
Le polemiche in prima pagina al debutto, la difesa di Pinter, di Bond, di Caryl Churchill. Compreso il primo, cinque testi in cinque anni con crescente successo all’estero, ma controversie sostanziali in patria. Un percorso in rapidissima evoluzione: cinque testi cinque scelte stilistiche diverse. Il sucidio che interrompe la folgorante produzione e la rappresentazione postuma dell’ultima opera al Royal Court, accolto con rispetto ma fonte di dubbi valutativi: come recensire un lungo biglietto d’addio di un suicida?
Cosa è diventata Sarah Kane, sopratutto nell’immaginario giovanile?
Dopo la sua morte ha un ulteriore slancio il suo successo mondiale. Anche se non tocca il grande pubblico. Teatri e registi di tutto il mondo la mettono in scena. Soprattutto il pubblico giovanile subisce il fascino della scrittrice maledetta eternamente giovane, che condivide il destino della morte premature, per dire, di James Dean, Jimi Hendrix, Janis Joplin, e il sigillo terribile alla vita dato dal suicidio come Kurt Gobain dei Nirvana. La Kane diventa un mito. Voleva essere una scrittrice onesta e coinvolta nel racconto la realtà in cui viveva con gli strumenti del teatro: usando un linguaggio metaforico, allegorico e con una forte valenza dell’ immagine – il visivo nel teatro inglese è un aspetto succedaneo al verbale, almeno per la critica teatrale e letteraria ancora dominante. È finita per essere un’icona, la giovane profetessa di una condizione.
A distanza di dieci anni dalla morte, che resta?
Blasted in particolare – da dove tutto è cominciato – ripreso a Milano e a New York. E qui cominica il mio lavoro. Anch’io parto dal fascino che subisco, dall’identificazione totale tra me e l’autrice, tra la sua condizione e la mia. Ma entrando nell’analisi dei testi prima, con l’ascolto dei nastri a Londra (registrazioni audio delle prime produzioni della Kane), con le interviste e i nuovi materiali, emergono le tracce di un possible percorso diverso. Così comincia il distacco, per certi versi doloroso, per certi versi salvifico.
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Informazioni tesi
Autore: | Carla Bua |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo |
Corso: | Televisione, Cinema e Produzione Multimediale |
Relatore: | Elio De Capitani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 194 |
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''Remember the Light, Believe in the Light'': il teatro di Sarah Kane.
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