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Luigi Russolo il futurismo e la conquista dell'enarmonismo

Con questa tesi ho voluto ricordare il percorso artistico di Luigi Russolo, pittore e musicista veneto - ma anche incisore, studioso di filosofia orientale, costruttore di strumenti - dotato di un grande temperamento futurista.
L. Russolo fu uno dei più giovani artisti del movimento, il più estremista, il più rivoluzionario, impegnato nella vita e nella società, con la sua carica ideologica e visionaria, la sua creatività e il suo spirito di ricerca uniti all’ azione di disturbo provocata dal movimento futurista - per il solo fatto di esistere – fu di enorme contributo nella musica del Novecento annullando la separazione concettuale tra suono e rumore.
L’attività sonoro-rumoristica concepita nel manifesto L’Arte dei rumori e scaturita fin dai primissimi Intonarumori - scatole di dimensioni variabili con un altoparlante, ingranaggi e una manovella azionando la quale venivano riprodotti i suoni-rumori di una città – non lasciò insensibili molti compositori all’inizio del secolo scorso, anticipò di alcuni decenni le convinzioni innovative della musica concreta ed elettronica e profetizzò le prestazioni dei primi strumenti a campionamento digitali sorti verso la fine degli anni settanta.

Il Futurismo accese una forte polemica contro il passatismo della società musicale italiana: sintetizzò nuove strutture formali per quanto riguarda il ritmo, nuove maniere di considerare e segnare il tempo, introdusse un concetto di Enarmonia, per il quale le scale armoniche dovevano accogliere le minime suddivisioni di tono e il numero massimo di suoni determinabili e combinabili permettendo nuovi accordi e nuovi timbri.

Uno dei pregi del movimento futurista fu quello di intuire la straordinaria forza della parola, dello slogan, della pubblicità, della propaganda e della contaminazione delle arti tra pittura, scultura, fotografia, musica, teatro, performance, architettura e perfino gastronomia; le “rivoluzioni” artistiche successive fecero tesoro delle intuizioni straordinarie delle ricerche futuriste, a cominciare dal Dadaismo - con la comune interazione diretta tra arte e vita – per arrivare ai movimenti artistici del secondo dopo guerra. Inoltre – non si può negare e dimenticare – che fu attraverso i Futuristi che l’Italia riuscì a inserirsi nel contesto delle avanguardie internazionali.

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4 Premessa L Europa di fine Ottocento era strettamente legata al trascendente, gli artisti si sentivano diversi e al di sopra dell uomo comune, Wilhelm Richard Wagner (1813-1883) era il musicista romantico per eccellenza, fatte eccezioni per alcune tendenze provenienti dalla Russia, che proponevano una liberazione dall influsso romantico tedesco rifiutando immagini fantastiche e suggestive. Wagner aveva concentrato i propri lavori nel teatro, immaginando l Opera come una fusione tra la poesia, la musica, la pittura e l architettura, e divent la m assima espressione del romanticismo musicale. Nel periodo immediatamente successivo alla sua morte, le rappresentazioni delle sue opere diventarono molto frequenti. Ma questo periodo di massimo splendore aveva in sØ i semi di un declino. Il Novecento port alcuni compositori ad evidenziar e una rottura con le composizioni musicali classico-romantiche, gli schemi, le strutture e le sonorit della musica vennero rivalutate sulla base dell estremo ampliamento dell armonia tonale, fino alla totalit cromatica e all uso della dissonanza, del ritmo spinto fino all irregolarit piø complessa, sviluppando sul piano dell ascolto, un effetto di erraticit sonora che sospendeva il s uono con una prospettiva onirica, mitologica, una imprevedibilit musicale. Le ricerche di Ferruccio Busoni (1866-1924) portarono nel 1909 al Saggio di una estetica musicale, dove il nuovo non doveva rinnegare il passato, una volont precisa di non rinunciare alla tonalit senza avere esplorato prima tutte le sue possibilit armoniche. Le attenzioni di Ferruccio Busoni furono concentrate sugli intervalli microtonali, resi possibili dall organo elettrodinamico Telharmonium, l antenato dell organo hammond e del sintetizzato re. Fra il 1912 e il 1913 ebbero la loro prima esecuzione il Pierrot lunaire di Arnold Sch nberg (1874- 1951) e il Sacre du Printemps di Igor’ Fºdorovič Stravinskij (1882-1971), nei quali fu evidente il metodo seriale o dodecafonico, lavori liberamente atonali in cui il rumore bianco della grande orchestra del Sacre e l intonazione parlata nel Pierrot andavano direzionalmente incontro con le idee di Ferruccio Busoni. In una conferenza del 1941 Arnold Sch nberg, che av eva ideato il genere dodecafonico (usando la serie dei dodici suoni cromatici senza ripeterne nessuno prima che la serie stessa fosse esaurita) descrisse la situazione musicale intorno ai primi del secolo: Le armonie (di Claude Debussy), prive di significato costruttivo, spesso servivano a scopi coloristici o di espressione di atmosfere e di

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