Esperta in umanità - Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI all’Onu
Sono trascorsi 43 anni dalla prima volta in cui un papa, capo spirituale di una delle religioni più importanti al mondo e allo stesso tempo capo temporale di uno stato, che per quanto poco esteso possa essere, gode del riconoscimento giuridico tra le altre nazioni del mondo, ha messo piede in quel famoso Palazzo di Vetro, sede della più importante istituzione internazionale, l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Questo consesso internazionale non può essere definito come un governo del mondo, ma rappresenta sicuramente il luogo in cui gli Stati del pianeta trovano il loro “posto” all’interno delle relazioni internazionali. Dal 1945, anno della fondazione di questa istituzione, il mondo ha attraversato profondi cambiamenti e gli stati hanno rivoluzionato il loro modo di guardare ai problemi e risolverli, la storia ha fatto enormi progressi e l’umanità ha raggiunto tappe che sembravano inimmaginabili.
E con tutto questo, anche un’altra importante istituzione è profondamente mutata, la Chiesa cattolica. E in modo particolare un Concilio ecumenico ha trasfigurato il suo volto, la Santa Sede ha aperto le sue porte al mondo moderno, ha abbandonato la strada dell’assoluta intransigenza. Con il Vaticano II il “dialogo” è entrato tra le attività della Chiesa: dialogo con i cristiani non cattolici, dialogo con le religioni non cristiane, dialogo con i non credenti, dialogo con il mondo. La Chiesa, a partire da quel momento, ha cominciato a guardare in faccia la contemporaneità: non poteva fingere di essere sola nel mondo e lottare per la «buona causa». I cattolici si erano accorti di non essere soli. Non si poteva fare come se essi fossero i soli cristiani e tutti gli altri semplici eretici o scismatici. Questa visione però non rinuncia all’obbiettivo fondamentale che la Chiesa si propone: restare legata con fedeltà a quella che considera la sua missione, ma nella contemporaneità .
È in questo contesto di cambiamento e di apertura al mondo, che la Chiesa compie un passo importante: per la prima volta un pontefice, Paolo VI, si reca in visita alle Nazioni Unite, considerate come un moderno areopago dei popoli, riflettendo con tale gesto l’immagine di una Chiesa a suo agio nella modernità, capace di parlare un linguaggio intellegibile, ma che non dimentica la sua missione evangelizzatrice; una Chiesa che entra con garbo negli affari internazionali ma che, allo stesso tempo, afferma con forza quei valori e quei diritti che devono essere connaturati alla persona umana e che nessuno può e deve sopprimere. La Chiesa si presentava al mondo come «esperta di umanità», non giudice, non maestra, ma conoscitrice sapienziale, depositaria di quell’umanesimo cristiano che veniva offerto agli uomini, a tutti gli uomini di buona volontà come patrimonio da condividere . Essere «esperti in umanità» non significava presentarsi come esperti di civiltà, con un messaggio della superiorità della civiltà cristiana, quanto dell’umanesimo di cui si faceva interprete. Scriveva Paolo VI: «Tutto ciò che è umano ci riguarda. Noi abbiamo in comune con tutta l’umanità la natura, cioè la vita, con tutti i suoi doni, con tutti i suoi problemi. Siamo pronti a condividere questa prima universalità. Dovunque è l’uomo in cerca di comprendere se stesso e il mondo, noi possiamo comunicare con lui… non siamo la civiltà, ma fautori di essa» .
Seguendo l’esempio di Paolo VI, anni dopo, altri due Papi parleranno davanti all’Assemblea Generale, riprendendo un dialogo mai interrotto con la società civile. Questo breve lavoro si propone di prendere in esame i discorsi che Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno pronunciato durante le loro visite alle Nazioni Unite e analizzarne criticamente gli aspetti fondamentali, le somiglianze e le divergenze, tutto questo con l’aiuto della lente d’ingrandimento rappresentata dalla stampa di quel periodo e con l’esame delle reazioni che questi eventi suscitarono nell’opinione pubblica.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Martina Gatto |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze internazionali e diplomatiche |
Relatore: | Francesco Conigliaro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 42 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi