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La relazione d'aiuto nel gioco d'azzardo patologico: un progetto di ricerca

A partire dalla seconda metà del ventesimo secolo, la sanità pubblica è stata investita dal crescente peso che le patologie del comportamento e, in particolare, le dedizioni patologiche, hanno in termini di livelli di salute e di spesa pubblica sulla gestione dei sistemi sanitari. Nell’ultimo ventennio l’attenzione dei clinici in primo luogo e, successivamente, dai gestori della salute pubblica si è progressivamente spostata anche su comportamenti ‘dedittivi’ non farmacologici, ma per molti versi analoghi a quelli indotti da droghe, quali, ad esempio, la dipendenza da sesso, le patologie del comportamento alimentari, il gioco d’azzardo patologico (GAP). In Italia i servizi specialistici pubblici (Ser.T.) o privati accreditati (SMI) regolamentati nel Testo Unico (T.U.) 309/90 hanno come mission la formulazione e la realizzazione di interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione rivolti a persone con problemi di uso, abuso e dipendenza da sostanze legali ed illegali e a coloro che manifestano altri comportamenti ‘dedittivi’ come le patologie del comportamento alimentare e il GAP, con programmi analoghi a quelli già utilizzati per i tossicodipendenti, per gli alcolisti e per i tabagisti. Anche l’infermiere può svolgere un importante ruolo complementare a quello del medico. Il “prendersi cura” che si instaura tra il paziente e l’infermiere attraverso la relazione d’aiuto, è da sempre infatti, caratterizzato da una connotazione di “affiancamento” piuttosto che da un rapporto “up-down” che connota, a torto o a ragione, quella con altri professionisti e ciò è molto utile in trattamenti di patologie come il GAP in cui il paziente deve necessariamente giocare un ruolo molto più attivo rispetto a quanto è richiesto dagli interventi su altre problematiche sanitarie. Inoltre, gli approcci dimostratisi più efficaci (o, per lo meno, più studiati con metodo scientifico) nel trattamento delle dedizioni patologiche sono quelli basati sul counselling oltre che sui principi della psicologia cognitivo-comportamentale.

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____________________________________________________________________________________ La relazione d‟aiuto nel gioco d‟azzardo patologico: un progetto di ricerca Alessandra Ramera matricola 78416 Pag. 4 Prima Parte: aspetti generali Premessa A partire dalla seconda metà del ventesimo secolo, la sanità pubblica è stata investita dal crescente peso che le patologie del comportamento e, in particolare, le dedizioni patologiche, hanno in termini di livelli di salute e di spesa pubblica sulla gestione dei sistemi sanitari. Relativamente ai dati pubblicati nella relazione annuale 2010 effettuata dall‟Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (OEDT), [1] si stima come la cannabis sia stata usata almeno una volta (prevalenza una tantum) da circa 78 milioni di europei di età tra i 15 e i 64 anni. La cocaina è, dopo la cannabis, la seconda droga più provata, anche se i livelli di consumo variano molto da paese a paese. Si stima che circa 14,5 milioni di europei abbiano usato la cocaina almeno una volta nella loro vita (prevalenza una tantum). L‟uso di cocaina è al di sopra della media europea in Danimarca, Irlanda, Spagna, Italia, Cipro e Regno Unito. Inoltre, sono stati stimati circa 1,5 milioni di consumatori problematici di oppioidi di cui 670.000 si sono sottoposti alla terapia sostitutiva. In Italia i decessi correlati al consumo droghe illegali nel 2009 sono stati 484 [2]. Nel 2010 l‟Istituto Superiore di Sanità-Osservatorio Nazionale Alcol stimava complessivamente che in Italia fossero almeno 30.000 le morti causate da tutte le bevande alcoliche e riconosceva nell‟alcol la prima causa di morte tra i giovani fino ai 24 anni [3], mentre, sempre nel 2010, i decessi attribuiti all‟uso di tabacco sono stati 71445 [4]. Oltre all‟impatto negativo sulla mortalità e sulla morbilità, inoltre, le dedizioni patologiche sono associate a danni in ambito neuropsichico (fobie, ansia ecc…) e sociale (criminalità, riduzione della produttività, separazioni, danni economici) che coinvolgono non solo gli interessati ma anche il loro ambiente familiare. Nell‟ultimo ventennio l‟attenzione dei clinici in primo luogo e, successivamente, dai gestori della salute pubblica si è progressivamente spostata anche su comportamenti „dedittivi‟ non farmacologici, ma per molti versi analoghi a quelli indotti da droghe, quali, ad esempio, la dipendenza da sesso, le patologie del comportamento alimentari, il gioco d‟azzardo patologico (GAP). L‟evoluzione della ricerca neurobiologica, in effetti, indica una patogenesi comune tra queste varie dedizioni tutte caratterizzate dal coinvolgimento del sistema dopaminergico mesolimbico implicato nella motivazione e nella gratificazione legata ai comportamenti finalizzati [5]. Una conferma a questa ipotesi è il riscontro dell‟insorgenza di GAP,

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandra Ramera
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Brescia
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Scienze Infermieristiche ed Ostetriche
  Relatore: Carlo Cristini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 84

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Parole chiave

ricerca
infermiere
relazione d'aiuto
follow up
giocatore
studio-pilota
gioca d'azzardo patologico
counselling infermieristico
cognitivo - comportamentale

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