Metodi statistici per la rappresentazione di cartogrammi. Il caso dell'immigrazione a Verona
Fornire una rapida visione d’insieme dei risultati di un’indagine statistica, attraverso l’utilizzo di cartogrammi, è fondamentale per avere una conoscenza generale e sintetica del fenomeno oggetto di studio, per mettere in rilievo i legami fra il territorio e i vari fenomeni che su di esso si manifestano, ma anche per facilitare l’analisi dell’evoluzione temporale degli stessi, e da ultimo, ma non meno importante, per cogliere relazioni fra le distribuzioni territoriali dei diversi fenomeni. Su questa affermazione si basa l’intero progetto di lavoro portato avanti in questa tesi, la quale si pone l’obiettivo di studiare i moderni metodi di rappresentazione grafica per analizzare le serie territoriali. Queste ultime, come spiegato nel capitolo 1, vengono anche chiamate serie spaziali, in quanto la loro caratteristica specifica è che i dati, quantitativi o qualitativi, in esse contenute sono riferiti e legati al territorio in cui il valore è stato raccolto. In particolare, uno dei mezzi più importanti per comprendere le intime e spesso sottili relazioni intercorrenti tra l’uomo, i suoi atti e la superficie terrestre è la mappa, relazioni che difficilmente potrebbero essere intuite da serie spaziali rappresentate in forma tabulare. Risulta infatti più chiaro, semplice ed intuitivo cogliere attraverso il mezzo cartografico la complessità dei fenomeni che ci circondano. Come si è avuto modo di vedere, i cartogrammi possono essere molto numerosi, perché qualunque fenomeno spazialmente distribuito può dar luogo ad una o più rappresentazioni cartografiche di diverso significato geografico o applicativo, secondo la scala, i dati disponibili, le tecniche di rappresentazione. In tal senso sono state descritte le principali tipologie di cartogrammi (coroplete, a densità di punti, a simboli scalari e con isolinee), e i relativi problemi legati alla metodologia di rappresentazione. Oggigiorno, data l’enorme mole di dati a cui si deve fare fronte, ed i tempi sempre più frenetici per svolgere qualsiasi attività, è possibile trasformare, a costi relativamente bassi, le informazioni spaziali in mappe attraverso procedimenti automatizzati grazie all’utilizzo dei cc.dd. geographic information system o GIS. Questi possono essere definiti come un insieme di strumentazioni hardware e software, dati, e persone che consente di integrare informazioni grafiche ed alfanumeriche riferite ad una precisa realtà geografica, rendendo possibili una serie di operazioni quali: l’acquisizione, la strutturazione, la memorizzazione, l’analisi, l’elaborazione e la rappresentazione di dati. Oltre alla trattazione prettamente teorica, è stato ritenuto opportuno descrivere il funzionamento di un software c.d. visore (SPSS Maps™ 14.0), programma facente parte della famiglia dei GIS ma che offre solo alcune delle funzionalità, come la visualizzazione di mappe, la sovrapposizione di strati, la modifica della scala, il calcolo delle distanze, ed infine la creazione di mappe tematiche. Una volta acquisita familiarità con il suddetto programma, si è voluto concludere questo lavoro di tesi, analizzando un fenomeno che ha forti relazioni con il territorio: l’immigrazione. Nello specifico il software è servito per elaborare una serie di cartogrammi utili a riassumere in maniera visiva le principali caratteristiche del fenomeno oggetto di studio. Si è così potuto notare che i cittadini stranieri residenti nella nostra provincia non si distribuiscono in modo totalmente omogeneo; infatti l’incidenza di stranieri è maggiore nei Comuni facenti parte di specifiche aree produttive: oltre al Comune di Verona, i Comuni della Valdadige e la Valpantena a nord-ovest (lavorazione del marmo), i Comuni di nord-est confinanti con il vicentino (concerie) ed infine i Comuni a forte vocazione agricola a sud-est di Verona (attività ortofrutticole) e a sud-ovest (risaie e tabacco). Inoltre scomponendo i residenti stranieri nelle diverse nazionalità si sono individuati modelli di distribuzione sul territorio specifici a ciascuna di esse, ed i risultati ottenuti permettono di raggruppare le diverse nazionalità prese in esame in tre gruppi caratterizzati, grosso modo, da modelli insediativi simili: 1. Gruppi ad ampia diffusione sul territorio provinciale, essenzialmente le comunità marocchina e rumena; 2. Gruppi concentrati in alcuni Comuni, generalmente i più grandi (albanesi, cinesi, indiani, serbo-montenegrini; 3. Infine gruppi quasi esclusivamente presenti nel comune capoluogo: sri lankesi, moldavi e nigeriani. Si è così riusciti a dare una semplice ma immediata lettura visiva alla molteplicità di valori inseriti in tabelle, con la possibilità di evidenziare mediante una mappa tematica relazioni territoriali altrimenti difficilmente intuibili.
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Informazioni tesi
Autore: | Alberto Rigodanza |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Verona |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Darionino Olivieri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 202 |
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