Lo sviluppo del cluster della Bioedilizia
Nell’ultimo decennio il tema dello sviluppo sostenibile ha conosciuto una maggiore diffusione, grazie anche al lavoro svolto dalle istituzioni che hanno introdotto norme e regolamenti che hanno contribuito a sviluppare una coscienza collettiva sul tematica, che è stata invece per lungo tempo proprietà di pochi.
Le ragioni di questo sviluppo, oltre ad essere legate ad una sensibilità nei confronti dell’ambiente e al rispetto del bene comune, sono anche di tipo economico: è richiesto un passaggio graduale, ma non più rimandabile, da un’economia tradizionale, basata sullo sfruttamento delle risorse naturali e che valuta il benessere in termini di crescita della produzione e dei consumi materiali, ad un nuovo modello economico che valorizza il patrimonio naturale e che sappia offrire adeguati servizi tesi a migliorare le condizioni di vita e ad aumentare le possibilità di scelta dei diversi soggetti.
Con particolare riguardo al settore delle costruzioni, una sua riqualificazione in chiave sostenibile permetterebbe, attraverso nuove costruzioni e interventi sul patrimonio edilizio esistente, una forte riduzione dell’impatto ambientale ed energetico che gli edifici comportano, in termini di erosione di suolo, sfruttamento di risorse ed emissioni inquinanti.
Ma non solo: la prolungata crisi economica mondiale ha intaccato pesantemente il settore edile, causando una forte riduzione degli investimenti e la perdita di numerosi posti di lavoro. Durante questi anni però il comparto dell’edilizia sostenibile ha dato forti segnali di stabilità ed anzi, ha visto aumentare il numero di imprese che hanno deciso di affrontare il cambiamento ed investire in questo nuovo settore.
Il quadro che emerge rivela però carenze e lacune che dimostrano come la strada verso lo sviluppo sostenibile sia ancora lunga e non priva di ostacoli; se oramai il mondo della progettazione e della pianificazione urbanistica, così come le imprese di nicchia più innovative, sviluppano progetti che ruotano tutt’attorno alle tematiche ambientali, il sistema produttivo, soprattutto quello italiano, sta affrontando a piccoli passi il cambiamento e non perché voluto, ma soprattutto perché risulta inevitabile.
Una nuova concezione e qualità dell’abitare stenta ancora a radicarsi nel nostro Paese, a differenza dei Paesi del Nord Europa, a causa di una carenza di investimenti da parte delle piccole e medie imprese in questo settore ritenuto innovativo e altresì per una scarsa attenzione da parte dei possibili acquirenti al momento dell’acquisto, in quanto le principali variabili considerate restano ancora il prezzo e la collocazione e, solo secondariamente, la tecnica costruttiva utilizzata per la realizzazione dell’edificio.
Per far sì allora che anche in Italia il settore dell’edilizia sostenibile non resti un mercato di nicchia, ma diventi nel tempo la prassi costruttiva adottata per la maggior parte degli edifici, residenziali o meno, sono necessari alcuni interventi, non solo a livello di comunicazione e diffusione dei benefici delle nuove tecniche costruttive presso la cittadinanza, ma soprattutto a livelli superiori, nei processi produttivi delle imprese e presso le istituzioni.
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Informazioni tesi
Autore: | Eleonora Callino |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e gestione delle aziende |
Relatore: | Giancarlo Coro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 137 |
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