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Le strategie competitive nel settore del tessile-abbigliamento. Il caso Stefanel.

Nel corso degli ultimi anni la competitività delle imprese italiane del settore del tessile-abbigliamento è stata minata da alcuni mutamenti congiunturali e strutturali che stanno investendo l'intera economia mondiale, con pesanti ripercussioni in Europa e in Italia.
Per poter efficacemente contrastare l’avanzata dei concorrenti stranieri ed al contempo offrire un miglior servizio ad un consumatore sempre più “capriccioso” ed imprevedibile, e consolidare quindi un ruolo di leadership, le imprese italiane devono introdurre costantemente nuovi prodotti, acquisire marchi, assicurare un servizio rapido e personalizzato, potenziare la comunicazione e devono adottare una politica commerciale aggressiva, basata sullo sviluppo di forme innovative di commercializzazione.
Le imprese italiane, allora, per ovviare a questo complesso scenario hanno cercato e stanno cercando di attuare svariate strategie, cercando anche di riposizionarsi e riorganizzarsi.
Le strategie competitive attuate possono riguardare uno sviluppo dentro il settore (crescita orizzontale), come le strategie di leadership di costo e di differenziazione dei prodotti; uno sviluppo verticale, come l'integrazione e il decentramento produttivo, o ancora queste imprese possono decidere di diversificarsi, espandersi a livello internazionale o innovarsi per offrire costantemente nuovi prodotti e attirare un maggior numero di consumatori.
Nel corso del lavoro queste strategie competitive saranno analizzate da un punto di vista teorico con particolare riferimento ad aziende che operano nel settore tessile e dell'abbigliamento.

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5 INTRODUZIONE Nel corso degli ultimi anni la competitività delle imprese italiane del settore del tessile- abbigliamento è stata minata da alcuni mutamenti congiunturali e strutturali che stanno investendo l'intera economia mondiale, con pesanti ripercussioni in Europa e in Italia. Infatti, da un lato, l'assenza di forti barriere finanziarie all'entrata e la relativa facilità di accesso alle tecnologie garantite dal progresso della società dell'informazione hanno favorito la crescita di concorrenzialità dei paesi di recente industrializzazione, anche in segmenti tradizionalmente presidiati dalle imprese italiane (per esempio i paesi asiatici, in particolare la Cina, la cui quota nel commercio mondiale è in forte aumento); dall'altro il progresso tecnologico nel comparto chimico-tessile, nel campo delle fibre, ha favorito le grandi imprese multinazionali del comparto, grazie al maggiore potenziale innovativo. Ultimamente la competizione si è fatta ancora più accesa a causa della minaccia costituita dall'arrivo, anche in Italia, delle catene distributive ad esempio di Zara e H&M, che offrono i loro prodotti a prezzi molto bassi. Per poter efficacemente contrastare l’avanzata dei concorrenti stranieri ed al contempo offrire un miglior servizio ad un consumatore sempre più “capriccioso” ed imprevedibile, e consolidare quindi un ruolo di leadership, le imprese italiane devono introdurre costantemente nuovi prodotti, acquisire marchi, assicurare un servizio rapido e personalizzato, potenziare la comunicazione e devono adottare una politica commerciale aggressiva, basata sullo sviluppo di forme innovative di commercializzazione. L'evoluzione del profilo del consumatore rappresenta un tassello fondamentale nella definizione dell'ambiente competitivo e delle nuove fonti del vantaggio cui le imprese devono consapevolmente rivolgersi. Il consumatore postmoderno non è più subordinato al mondo della produzione, ma è, appunto, più "capriccioso", è diventato autonomo, più critico, rivendicando maggiore discrezionalità di scelta. Altro aspetto da non trascurare è il carattere sempre più globale che il mercato sta assumendo: le aziende per aver successo, continuano a far leva, anche in tale contesto, sugli stessi fattori critici che caratterizzano la competizione sui mercati interni. Le imprese italiane, allora, per ovviare a questo complesso scenario hanno cercato e stanno cercando di attuare svariate strategie, cercando anche di riposizionarsi e riorganizzarsi.

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Informazioni tesi

  Autore: Erika Caprino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Nicola Miglietta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 94

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