La valutazione e misurazione delle performances delle aziende pubbliche
Oggetto del presente lavoro è la valutazione della performance di una particolare tipologia di aziende, quelle pubbliche, in cui le normali logiche gestionali risultano di frequente modificate proprio dalla “pubblicità” del soggetto aziendale o meglio, come si spiega, dalla natura pubblica dei bisogni che si intendono soddisfare, circostanza che porta a svincolarsi dal mercato come meccanismo regolatore della vita aziendale. Da questa peculiarità nascono tutti gli elementi caratterizzanti la gestione di queste aziende, non esclusi i numerosi problemi a cui si va incontro nel valutarne la performance. Tali problematiche possono essere ricondotte alla mancanza della variabile prezzo che assegni un valore oggettivo all’output, ossia alle utilità prodotte, per poter effettuare un confronto con le utilità consumate; alla stessa impossibilità di identificare in maniera precisa l’output prodotto, sia dal punto di vista quantitativo, sia soprattutto dal punto di vista qualitativo considerando che il contesto di “non mercato” in cui operano le aziende pubbliche, porta a superare la normale relazione offerta-domanda, in quanto con l’offerta di beni e servizi pubblici non si propongono a dei potenziali clienti dei prodotti da acquistare ma si cerca di avere degli effetti che spesso vanno al di là della domanda e al di là degli stessi utenti. All’output di una azienda pubblica sono quindi riconducibili una serie di caratteristiche, che saranno analizzate nello specifico, che fanno sì che esso si presenti con contorni non nettamente definiti, il che porta a considerare “prodotto” di una azienda pubblica non solo quanto è direttamente legato al processo produttivo-erogativo (output diretto) ma anche, e soprattutto, l’impatto che ciò ha sull’ambiente esterno, ossia la somma degli effetti prodotti in rapporto al complesso dei bisogni della collettività (output indiretto).
Un chiarimento preliminare riguarda i problemi di carattere definitorio. La valutazione della performance aziendale porta a dover definire quali siano i contenuti della performance da considerare e i conseguenti criteri di valutazione da adottare. In questo lavoro si parte dalla constatazione della necessità di non dover trascurare nessun obiettivo dei diversi stakeholders: la performance va quindi valutata in relazione a tutti questi obiettivi. Questa considerazione porta ad identificare la finalità primaria di una azienda con il concetto di economicità intesa proprio come capacità di soddisfare i diversi interessi istituzionali ( e quindi dei diversi stakeholders) e che, in una particolare accezione che sarà analizzata, si scinde nei due criteri di efficacia ed efficienza. In pratica la molteplicità di obiettivi, in relazione ai quali valutare la performance, porta a perseguire l’economicità aziendale che a sua volta si presenta come combinazione di due condizioni, l’efficacia e l’efficienza, a cui deve essere improntata la gestione perché vengano soddisfatti i diversi interessi istituzionali, perché la performance sia soddisfacente. L’economicità quindi dà anche i due criteri di valutazione in relazione ai quali giudicare la performance aziendale: lo schema di valutazione adottato si incentrerà, di conseguenza, sulla valutazione dell’efficacia e dell’efficienza aziendale; alla scelta e alla spiegazione di questo schema si affianca inoltre un breve raffronto critico con altre impostazioni ricorrenti.
L’ultima parte del lavoro è dedicata all’aspetto più propriamente “tecnico” della valutazione della performance aziendale, ossia alla misurazione delle prestazioni attraverso una griglia di indicatori di performance. Effettuate alcune premesse sulle modalità di scelta ed utilizzo degli indicatori al fine di valutare le prestazioni aziendali, soprattutto per quanto riguarda l’adeguata selezione di indicatori di output alla cui mancanza spesso si sopperisce con delle proxies ossia indicatori surrogati o indiretti, si passa alla illustrazione di uno schema generale di misurazione. A tal fine si suddividono i servizi della P.A. in tre classi al fine di generalizzare le problematiche della misurazione e le relative soluzioni proposte: attività di carattere istituzionale, beni e servizi indivisibili, beni e servizi a domanda individuale. Per ognuno dei tre gruppi si propongono degli esempi di indicatori di output, di efficacia e di efficienza che non costituiscono ovviamente una rassegna completa ed esaustiva di indicatori da utilizzare, ma si propongono come delle linee guida da seguire per la implementazione di un sistema di indicatori eventualmente da sviluppare in relazione ad ogni specifica tipologia di servizi, allo scopo di effettuare una valutazione compiuta e completa della performance conseguita da una specifica azienda.
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Informazioni tesi
Autore: | Mariarosaria Lopardi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1994-95 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Renato Mele |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 191 |
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