La sostenibilità ambientale nell'ambito degli appalti pubblici: analisi delle Università italiane nel triennio 2020 - 2022
La società contemporanea ritiene che lo sviluppo sostenibile sia il modo migliore per affrontare problemi ambientali e sociali, al fine di tutelare le generazioni attuali e future e di garantire l'integrità del pianeta.
Il concetto di sviluppo sostenibile dal Rapporto di Burtland del 1987 ad oggi si è evoluto e l’attenzione si è sempre più rivolta a questa tematica, tale da diventare un obiettivo delle politiche europee e nazionali che sovrasta tutte le strategie di pianificazione economica.
Difatti, le novità normative introdotte con il nuovo Codice degli appalti pubblici (d.lgs. 50/2016), riguardanti l’obbligo di applicazione del Green Public Procurement, hanno rappresentato un importante punto di svolta nell’intero quadro delle politiche ambientali e produttive italiane. Infatti, proprio il GPP, se attuato in maniera organica, appare oggi uno degli strumenti più efficaci per conseguire molti degli obiettivi contenuti nelle strategie ambientali dell’Unione Europea.
Sebbene la transizione verso un mondo sostenibile necessiti la partecipazione di tutti gli attori della società, le Università sono considerate uno dei più importanti catalizzatori per raggiungere questo obiettivo, in quanto grazie alle attività svolte dall’Università stessa, esse sono in grado di sensibilizzare gli studenti e i territori in cui sono inserite e rappresentano un canale di diffusione per la cultura della sostenibilità. Sulla base di ciò, la tesi si pone l’obiettivo di valutare il grado di importanza che viene dato alle università italiane nell’inserire all’interno dei bandi di gara i Criteri Ambientali Minimi, precisamente nell’attribuzione dei punteggi per la realizzazione di lavori a ridotto impatto ambientale.
Per raggiungere questo obiettivo è stata effettuata una ricerca in rete dei documenti di gara dei bandi aggiudicati nel periodo 2020 – 2022, identificando la modalità di aggiudicazione e la presenza o meno di punteggi collegati al rispetto dei CAM, nonché i criteri premianti.
I risultati osservati mostrano che l’adozione del Green Public Procurement nel contesto universitario non è stata pienamente accolta, in quanto molti appalti sono stati aggiudicati con il criterio del Minor Prezzo e ciò non consente l’adozione dei CAM. I risultati però dimostrano un incremento, dell’utilizzo dei CAM, quando il bando è aggiudicato con il criterio dell’Offerta Economicamente Più Vantaggiosa.
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Informazioni tesi
Autore: | Lorenzo Bocci |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2022-23 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Accounting e Libera professione |
Relatore: | Elena Gori |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 113 |
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