La nuova disciplina fiscale delle fusioni societarie

     VI INTRODUZIONE Le operazioni straordinarie o di riorganizzazione societaria rappresentano una serie eterogenea di operazioni di vario tipo, generalmente connesse ad aspetti propri della crescita delle imprese, che le stesse pongono in essere al di fuori della gestione ordinaria allo scopo di modificare la struttura o la forma giuridica, trasferire la titolarità o il controllo, liquidare l’azienda per poi estinguere l’impresa. La fusione costituisce un’operazione straordinaria cui sempre più spesso gli operatori economici fanno ricorso, al fine di razionalizzare e rendere più efficiente la loro organizzazione produttiva. Essa rappresenta una fase importante della vita dell’impresa, ed è spesso associata a delicati momenti di transizione. La normativa fiscale dettata per questo istituto ha subito nel corso degli anni variazioni di notevole rilievo, che non hanno di certo aiutato a fare chiarezza sui problemi emersi nella sua applicazione pratica, ma che anzi hanno condotto le imprese ad una fase di particolare incertezza che talvolta ha rappresentato un ostacolo alla realizzazione di queste operazioni. Il legislatore ha, in più momenti e in più occasioni, posto in essere modificazioni del dettato normativo al fine di adeguare le regole del diritto tributario alla mutata realtà imprenditoriale, in cui gli operatori economici devono poter contare su strumenti che trovano piena legittimità giuridica. Tanto la disciplina fiscale contenuta nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi, quanto quella contenuta nella normativa ad esso complementare che nel corso degli anni passati - e particolarmente nell’ultimo decennio - si è susseguita copiosa, hanno necessitato di un restyling applicativo. La realtà economica che aveva ispirato il legislatore del TUIR non trovava più riscontro in quella odierna caratterizzata da vasti traffici commerciali; se la vecchia disciplina poneva al centro gli interessi dello stato italiano e