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L'utilizzo del contingent capital per la patrimonializzazione delle banche

A seguito delle recenti disposizioni del Comitato di Basilea che hanno annunciato un incremento dei requisiti patrimoniali minimi globali per le banche commerciali, gli strumenti di contingent capital - titoli di debito che si convertono in azioni al verificarsi di un evento predefinito - hanno ricevuto una crescente attenzione, da parte di istituzioni finanziarie e di investitori, come mezzo per rafforzare la disciplina di mercato e come canale di finanziamento di natura prevalentemente di debito con un costo tendenzialmente inferiore all’equity.
Mentre le proposte di introduzione di strumenti convertibili si sono sinora concentrate sulla stabilità delle istituzioni a rilevanza sistemica, questa tesi propone il loro utilizzo a copertura dei buffer patrimoniali: nel corso delle fasi positive del ciclo economico, alle banche sarebbe concesso di emettere contingent capital per creare un buffer; nelle fasi di recessione, gli strumenti emessi sarebbero convertiti in titoli azionari, fornendo all'intermediario le risorse necessarie per affrontare la fase di difficoltà.
In questo lavoro si esamina come è strutturato lo strumento, le caratteristiche e il funzionamento delle varie proposte presentate in letteratura evidenziando gli elementi distintivi dei meccanismi di conversione.

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1 INTRODUZIONE Uno degli insegnamenti tratti dalla crisi finanziaria del 2007-2009 è che l‟architettura che disciplina l‟insolvenza delle banche e delle altre istituzioni finanziarie ha bisogno di una revisione importante. Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha stabilito di rafforzare la regolamentazione bancaria perché non solo la quantità, ma anche la qualità del capitale bancario gioca un ruolo cruciale 1 . Particolare attenzione è stata dedicata alla progettazione di una struttura del capitale prudenziale che garantisca sufficiente assorbimento di perdite di capitale per le grandi istituzioni finanziarie ed elimini la necessità del piano di salvataggio pubblico. Basilea 3 rappresenta quindi una parte essenziale, ma non l‟unica, di un programma molto più ampio coordinato dal Financial Stability Board e teso a costruire un sistema finanziario più sicuro e a garantire la sua tenuta nelle fasi di tensione. Tradizionalmente, la regolamentazione del capitale bancario è stata pensata come corollario all‟introduzione di un‟assicurazione sui depositi. L‟esistenza di questa assicurazione rende il debito una fonte di finanziamento conveniente per le banche. I depositanti e gli altri creditori riceveranno bassi tassi di interesse perché consci che i debiti sono sicuri: saranno rimborsati dalla banca se le cose vanno bene, e dal governo nel caso in cui la banca non fosse in grado di rimborsarli. I requisiti patrimoniali, poi, servono anche per impedire alle banche di abusare della capacità di prendere in prestito capitali a basso costo, e scaricare il rischio di eventuali perdite sui creditori. La normativa sull‟adeguatezza patrimoniale, per esempio, richiede alle banche di mantenere un certo livello minimo di capitale. Il Comitato di Basilea ha fissato i criteri sui titoli, i quali dal 2013 in poi dovranno contenere una clausola che dia il potere all‟autorità di vigilanza di 1 Banca dei Regolamenti Internazionali, Comunicato stampa, (13 gennaio 2011).

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