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L'implementazione del SISTRI nella tracciabilità dei rifiuti: vantaggi e criticità

La corretta gestione dei rifiuti è un argomento a cui si sta dando sempre maggiore importanza per ridurre l'impatto ambientale e per trasformare i rifiuti in una risorsa riutilizzabile sia attraverso il riciclo o altre forme di recupero sia attraverso la produzione di energia. Per queste ragioni è importante avere informazioni sui rifiuti. Il Ministero dell'Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare ha istituito, pertanto, il SISTRI (il sistema telematico di tracciabilità dei rifuti) al fine di favorire la raccolta di questi dati. Con il SISTRI, previsto dal d.lgs 205/2006, ci sarà la sotrituzione dei vecchi metodi cartacei, complessi e con lunghi tempi di rielaborazione con un sistema informatico più snello e veloce. Questo porterà diversi vantaggi in termini di semplificazione burocratica per la Pubblica amministrazione, semplificazione degli adempimenti e dei costi per le imprese e lotta alla criminalità organizzata legata alla gestione dei rifiuti grazie al monitoragio costante dei rifiuti dal luogo di produzione a quello di destinazione. Con questo nuovo sistema le imprese si trovereanno a rivoluzionare il loro sistema di gestione e registrazione dei rifiuti: prima le categorie d’imprese indicate nell’art. 189 comma 3 del D.lg. 152/2006 erano obbligate a comunicare annualmente alle CCIAA territorialmente competenti la quantità e la qualità di rifiuti prodotti dalla loro attività attraverso il modello unico di dichiarazione ambientale (MUD). Al fine di questa comunicazione annuale al Catasto dei rifiuti esse dovevano tenere un registro di carico e scarico sul quale annotare la quantità e le caratteristiche qualitative dei rifiuti prodotti nei termini previsti dall’art.190 del D.lg. 152/2006. Infine il trasporto di questi rifiuti era accompagnato da un formulario d’identificazione come previsto dall’art.193 della stessa legge. Con il SISTRI si andrà a semplificare questa procedura con delle semplici operazioni da svolgersi su una piattaforma istituta dal Ministero. Per operare in SISTRI occorrono un pc e un collegamento ad internet, una chiavetta USB, fornita dal Ministero tramite le CCIAA, che serve all'operatore per accadere in sicurezza al sistema e compiere le operazioni per la tracciabilità dei rifiuti, una black box da istallarsi su ogni veicolo addetto al trasporto dei rifiuti, che ha al suo interno un sistema GPS per controllore i rifiuti durante il loro percorso, e delle apparecchiature di videosorveglienza per il controllo dei veicoli all'ingresso a all'uscita dagli impianti di smaltimento/recupero. Non sono stati pochi i disagi nella fase d'implementazione di questo nuovo sistema, basti pensare che l'entrata in vigore è stata prorogata per ben quattro volte, l'ultimo decreto miniteriale ha pervisto la piena operatività per tutte le imprese coinvolte al 1° gennaio 2012. Queste proroghe sono state causate da diverse inefficienze nella distribuzione dei dispositivi, nel loro funzionamento e nel funzionamento della piattaforma. Le imprese hanno incontratto numerosi difficoltà nella fase di sperimentazione a causa dei molti casi in cui ci si può trovare nella movimentazione dei rifiuti e dei ritardi nella pubblicazione del manuale operativo che esplica le diverse procedure che bisogna attuare. Inoltre le PMI, gli artigini e gli agricoltori sono i più svantaggiati perchè dovranno supportare maggiori costi, non solo per l'iscrizione ma anche per la dotazione di un sistema ADSL e per la formazione nell'utilizzo delle tecnologie informatiche o per l'assunzione di personale addetto. Infine il sistema non raggiungerebbe appieno il suo obbiettivo di lotta alla criminaltà in questo settore perchè ad essere tracciati saranno soltanto i veicoli italiani e il monitoraggio avverrà soltanto nella fase di movimentazione e non all'interno degli impianti di recupero/smaltimento.

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4 INTRODUZIONE Il decreto ministeriale del 17 dicembre 2009 ha istituito il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, il SISTRI. Questo nuovo sistema di monitoraggio dei rifiuti ha creato, e sta tuttora creando, non pochi problemi per tutti quei soggetti che si vedono obbligati a passare dai vecchi metodi cartacei (MUD, formulario d’identificazione e re- gistro di carico e scarico) al SISTRI. Le imprese, infatti, si trovano a rivoluzionare il loro sistema di gestione e registrazione dei rifiuti: prima del SISTRI le categorie d’imprese indicate nell’art. 189 comma 3 del D.lg. 152/2006 erano obbligate a comunicare annualmente alle Camere di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato territorialmente competenti la quantità e la qualità di rifiuti prodotti dalla loro attività attraverso il Modello Unico di Dichiarazione ambienta- le (MUD), come previsto dal D.lgs. 22/1997 e successive modiche e integrazioni. Al fi- ne di questa comunicazione annuale al Catasto dei rifiuti esse dovevano tenere un regi- stro di carico e scarico sul quale annotare la quantità e le caratteristiche qualitative dei rifiuti prodotti nei termini previsti dall’art.190 del D.lg. 152/2006. Infine il trasporto di questi rifiuti era accompagnato da un formulario d’identificazione come previsto dall’art.193 della stessa legge. Il tutto si accompagnava e si accompagna a sistemi En- terprise Resourse Planning (ERP) ambientali che gestiscono, attraverso un sistema di omologhe, la definizione e la mappatura del rifiuto, dalla produzione alla destinazione, garantendo la piena tracciabilità delle lavorazioni all’interno dell’azienda. Il SISTRI si inserisce in maniera violenta in questo sistema poiché prevede, per i sog- getti obbligati e quelli che aderiscono su base volontaria come previsto dall’art. 1 del D.M. 17 dicembre 2009, la sostituzione del MUD, FIR e del registro di carico e scarico con la scheda ―Area registro-cronologico‖ e con la scheda ―Area movimentazione‖ del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti. La principale novità apportata è che i vari sog- getti coinvolti nella movimentazione dei rifiuti si trovano a lavorare su una sola ―Scheda movimentazione dei rifiuti‖ creata dal produttore e richiamata dall’intermediario, dal trasportatore e dal gestore nei momenti in cui essi sono coinvolti nelle operazioni. Prima del SISTRI invece, ogni soggetto era tenuto alla compilazione del Registro di carico e

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Parole chiave

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ecomafia
d.lgs.152/2006
mud
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d.lgs 205/2010
direttiva 98/2008/ce
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d.m. 17 dicembre 2009
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