Il processo di aggregazione bancaria in atto in Italia quale strumento di competitività: Il caso Intesa-BCI
Le banche italiane, si sono affacciate nel ‘nuovo mercato europeo’ con una situazione di notevole arretratezza rispetto alle proprie concorrenti estere, soprattutto a causa delle ridotte dimensioni che le caratterizzavano e che producevano, quale conseguenza secondaria ed immediata, uno scarso livello di efficienza nella gestione dei costi.
La strada seguita dagli istituti di credito nazionali per fronteggiare in modo competitivo i grandi colossi stranieri, si è concretizzata in due politiche necessariamente congiunte: innanzitutto hanno cercato di ampliare le dimensioni operative, intensificando sensibilmente i processi di concentrazione bancaria. Tuttavia tali processi, non hanno coinvolto solamente banche di piccole dimensioni, per le quali divennero lo strumento indispensabile ai fini di un’adeguata sopravvivenza nel nuovo scenario bancario, ma anche banche di grandi dimensioni, le quali, attraverso l’aggregazione con piccole banche locali, sono riuscite a permeare in nuovi mercati con sensibili risparmi di costi, resi possibili dallo sfruttamento delle conoscenze e delle infrastrutture di cui erano munite le banche ‘aggregate’.
Il notevole incremento del fenomeno concorrenziale nel settore bancario, ha determinato l’esigenza di mutare il concetto di vigilanza, che da strutturale, è diventata prudenziale, ossia consistente nella fissazione di standard da parte delle autorità di controllo competenti, cui le singole aziende di credito avrebbero dovuto adeguarsi.
Attraverso il fenomeno concentrativo, tuttavia, accanto ai vantaggi rappresentati prevalentemente dalla realizzazione di elevate sinergie e conseguente attuazione di economie di scala e di scopo, ossia realizzazione di ampi livelli di efficienza, si sono prodotti anche casi d’inefficienza dovuti alla formazione di ‘macchine’ troppo grandi, difficili da gestire ed incapaci di rispondere alle specifiche esigenze della ‘nuova clientela’.
La seconda e necessaria via, seguita dalle banche italiane per fronteggiare la concorrenza europea, perciò, è rappresentata dalla diversificazione dei prodotti da offrire alla clientela, spostandosi dalla ‘classica’ attività bancaria (consistente nella raccolta di risparmio e nell’erogazione di prestiti), verso un’attività soprattutto diretta al lancio di nuovi prodotti finanziari basati sulla gestione del risparmio, quali i fondi comuni d’investimento, le gestioni patrimoniali, i fondi pensione, ed altri.
Uno degli esempi più significativi del processo di concentrazione bancaria che dai primi anni Novanta ha coinvolto il sistema bancario nazionale, è rappresentato da Banca Intesa, la cui nascita (risalente al gennaio 1998) è stata il risultato di un processo di fusione tra due entità bancarie preesistenti (ossia Banco Ambrosiano Veneto e Cariplo) e la cui politica gestionale è stata sempre orientata alla ricerca di maggiori dimensioni attraverso intensi processi di acquisizioni partecipative, che l’hanno condotta a divenire la società holding dell’esteso Gruppo Intesa.
La massiccia dimensione assunta da Intesa, ha inevitabilmente posto le basi per un superamento del modello federale, che le ha permesso di raggiungere notevoli successi sin dalla sua costituzione, e l’adozione di un nuovo modello strutturato su due prevalenti unità: il retail, ossia la ‘piccola’ clientela al dettaglio, ed il wholesale, ossia la ‘grande’ clientela. La prima attività confluirà in Intesa, alla quale saranno trasferite le attività di sportello di tutte le banche da lei controllate e che opererà attraverso business units, cambiando, in tal modo, il suo ruolo all’interno del Gruppo (infatti da holding diverrà società capogruppo ‘effettivamente’ operativa nel settore bancario), mentre l’attività corporate confluirà in Comit.
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Informazioni tesi
Autore: | Roberta Cianfa |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2000-01 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Pietro Giovannini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 239 |
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