Il concetto di sviluppo sostenibile nell'analisi regionale: il caso dell'area orientale di Napoli
Il rapporto ambiente-sviluppo è questione relativamente recente, da quando, a partire dal dopoguerra, si sono avviate nell’ambito delle scienze sociali riflessioni teoriche sul concetto di sviluppo, nonchè da quando, a partire dagli anni Sessanta, nei paesi sviluppati si è andata formando una coscienza ambientalista diffusa. Tale rapporto, che in realtà ne sottende un altro più profondo, la relazione uomo-natura, ha avuto, nel corso di anni di crescita illimitata, una natura conflittuale e contrapposta, provocando i danni che ben conosciamo.
Insistere sulla separazione e sulla contrapposizione significa, da un lato, accettare i progressi della tecnologia, senza riguardi per l’ambiente e, dall’altro, inseguire il mito impossibile del ripristino di uno stato di natura lasciato alle nostre spalle da secoli e considerare lo sviluppo come un “mostro” da cui difendersi. Oggetto del presente lavoro è la definizione, teorica e successivamente applicativa nell’ambiente urbano, del nuovo concetto di sviluppo sostenibile nell’ambito regionale in cui l’ambiente (non solo fisico ma anche sociale, politico, culturale) sia parte integrante delle nuove teorie che hanno iniziato, con ritardo, a considerare le tematiche ambientali nelle loro applicazioni. Occorre sottolineare come la sostenibilità sociale, intesa come la giusta convivenza tra ricerca dello sviluppo quantitativo e perseguimento di obiettivi “qualitativi”, è parte integrante della sostenibilità ambientale definita dal legame tra la salvaguardia dell’ambiente e crescita economica.
Nel primo capitolo, di carattere prevalentemente teorico-metodologico, si ripercorrono le tappe che hanno portato alla definizione del paradigma dello sviluppo sostenibile (Rapporto del MIT, seguito dal Rapporto Brundtland, fino ad arrivare alla Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo). E’ opportuno chiarire, fin d’ora che il concetto dello sviluppo sostenibile nasce come obiettivo politico, e non possiede in sè un apporto teorico-metodologico solidamente strutturato. E’ emerso che, nonostante numerosi autori riconoscano una validità pragmatica al concetto di sviluppo sostenibile, non si può registrare una significativa convergenza su una definizione univoca ed operativa dello stesso. Nel secondo capitolo sono stati analizzati e discussi quali strumenti possono essere utilizzati al fine di determinare le condizioni di sostenibilità locale e globale. Vi sono, infatti, alcune emergenze ambientali che possono essere trattate con efficacia solo attraverso un approccio politico globale ma la cui attuazione può risultare più problematica a livello di sistema locali. Viceversa, gli stimoli all’attuazione di politiche globali spesso derivano da esperienze significative a livello locale (ad esempio, la raccolta differenziata, il riciclaggio dei rifiuti, la bioagricoltura). Sono stati considerati, in quest’ambito, gli strumenti preventivi, economico-ambientali e contabili per dimostrare che i problemi ambientali hanno una causa economica e, di conseguenza, una soluzione economica. Il terzo capitolo analizza il rapporto tra la città e il suo territorio ed in quale modo sia possibile definire lo sviluppo sostenibile durante la fase di pianificazione urbana e territoriale. Il livello di città risulta, infatti, il livello ideale di amministrazione per la progettazione e l’attuazione di politiche urbane integrate, sebbene ciò necessiti di un coordinamento tra la città stessa e le amministrazioni, sia esse locali che internazionali.
Si parla qui di sviluppo urbano sostenibile che, analogamente al solo concetto di sviluppo sostenibile, non possiede ancora una sua trattazione puntuale e specifica.
Particolare rilevanza è stata data alla ricerca degli indicatori di sostenibilità urbana, quali strumenti di misura in grado di riflettere e lo stato di salute dell’ambiente e la pressione dei modelli attuali di sviluppo in rapporto alla capacità dell’ambiente di mantenere condizioni di integrità e produttività, per anticipare le conseguenze delle politiche settoriali o di altre azioni non solo sull’ambiente urbano ma anche, e forse soprattutto, sull’ambiente sociale. Nell’ultimo capitolo, infine, si passa dalla teoria all’applicazione empirica valutando la proposta di modifica del PRG per l’area orientale di Napoli attraverso gli strumenti dello sviluppo urbano sostenibile. La descrizione dello stato attuale e dei luoghi e le proposte previste nel piano (che dovrà successivamente, e speriamo in tempi brevi, produrre la Variante per la zona orientale di Napoli) sono state completate da una nostra valutazione utilizzando gli indicatori di sostenibilità urbana analizzati nel terzo capitolo. Per fare ciò è stata messa a punto una matrice di valutazione, non corredata da altri esempi analoghi, ma che ha lo scopo di fornire una nostra personale considerazione sulla sostenibilità ambientale e sociale della proposta.
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Luisa Randi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1996-97 |
Università: | Istituto Universitario Navale di Napoli |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Commercio Internazionale e dei Mercati Valutari |
Relatore: | Cesare Emanuel |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 249 |
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