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I fondi pensione: finora e in futuro

Partendo dalla riforma del sistema previdenziale in Italia attuata nel corso dell'ultimo decennio, si focalizza l'attenzione sull'introduzione dei fondi pensione quale nuovo strumento di previdenza complementare al sistema pensionistico pubblico. Si dedica parte della trattazione alla regolamentazione italiana dei fondi pensione per poi passare ad esaminare la funzione economico-finanziaria dei fondi pensione. Inoltre si attua un confronto tra i fondi pensione italiani e quelli offerti negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Germania, Francia, Cile. Di estrema attualità il tema relativo all'adattamento dei fondi pensione al mercato unico e all'Euro. Infine si cerca di trovare una soluzione ai problemi ancora aperti in tale materia per favorire una maggiore adesione alle forme di previdenza complementare.

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PREFAZIONE LA RIFORMA DELLE PENSIONI: UN CAMMINO ANCORA LUNGO L’anno 2001 è arrivato: la riforma delle pensioni non può essere più rinviata dal Governo italiano. E’ una delle sue priorità e, quindi, deve essere attuata per evitare di danneggiare l’economia del nostro paese. Quali sono le basi da cui partire? Il vero problema del sistema pensionistico italiano è rappresentato dall’enorme peso del livello dei contributi obbligatori, fra i più elevati del mondo. Attualmente, più di un terzo di quello che l’impresa paga per un lavoratore (il costo del lavoro) viene sottratto dalla retribuzione in forma di contributi obbligatori previdenziali ed assistenziali. La conseguenza immediata degli alti contributi è l’impoverimento dei lavoratori, nonché l’evasione, il lavoro sommerso, la ridotta competitività delle imprese e, infine, la bassa occupazione: tutti effetti devastanti per l’economia italiana. Un immediato riscontro dell’enormità dei contributi italiani (che rappresentano il 45% della retribuzione lorda) è dato dal confronto con gli Stati Uniti, dove il Social Security funziona da 70 anni, il contributo pensionistico rappresenta solo il 12% del costo del lavoro. Sulla base di ciò, mentre un lavoratore statunitense è pagato un po’ meno di quello italiano, al netto dei contributi il suo reddito è maggiore di un 30 per cento. Si osserva che il costo del sistema pensionistico italiano comincerà a decrescere, come effetto conseguente alla riforma Dini, ma resterà soffocante: nel 2050 il costo oscillerà ancora intorno al 32% del salario.

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Informazioni tesi

  Autore: Claudia Vai
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2000-01
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Giacomo Vaciago
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 229

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