I consorzi export per l’internazionalizzazione delle PMI
Il processo di internazionalizzazione delle imprese di minori dimensioni continua a suscitare notevole interesse sia sul piano teorico che nella realtà operativa. Mentre per le grandi imprese la presenza estera è inevitabile, per le aziende di dimensioni minori rimane una scelta strategica assunta per realizzare specifici obiettivi e attuata lungo un certo percorso evolutivo.
Considerando i principali paesi dell’Unione Europea, l’Italia con oltre il 95% di imprese al di sotto dei 10 addetti detiene il primato di frammentazione produttiva. Dimensioni aziendali ridotte se da un lato conferiscono maggiore flessibilità al sistema produttivo italiano, dall’altro, limitano l’efficienza, rendono più difficile lo sviluppo di prodotti e tecniche innovative e condizionano la natura e le modalità di internazionalizzazione delle imprese e la loro capacità di competere sui mercati internazionali. Diviene così nuovamente attuale il problema dei limiti che le PMI incontrano nell’affrontare i mercati esteri. In molti casi l’impossibilità di conseguire adeguate economie di scala, soprattutto di tipo gestionale, spinge le imprese minori ad allargare le proprie opportunità operative mediante il ricorso a servizi avanzati di supporto all’internazionalizzazione, sia con acquisizione degli stessi dall’esterno, sia mediante diverse soluzioni di collaborazione interaziendale. E’ proprio da questa situazione che trae forza propulsiva un’entità organizzativa particolare, quella dei consorzi all’esportazione, il cui ruolo può risultare fondamentale nel sostenere la crescita qualitativa delle PMI ed il loro collegamento con il mercato internazionale. Tale ruolo diviene tanto più rilevante quanto più la domanda mondiale si orienta su beni complessi, su sistemi integrati di prodotti e servizi la cui commercializzazione non può essere attuata con gli strumenti tradizionali a disposizione delle PMI, essendo richiesto un insieme di capitali, di conoscenze tecnologiche e di marketing che le imprese minori non possono generare in via autonoma ma che possono invece ottenere ricorrendo ad altre forme organizzative interimpresa. Partendo da tali premesse, il presente lavoro ha quale obiettivo proprio l’approfondimento della tematica dei consorzi all’esportazione, in modo da mettere in evidenza peculiarità, limiti e possibilità di sviluppo. Allo scopo la ricerca è stata integrata con un intervista alla Dott.ssa Marina Baldi, direttrice del Consorzio Salerno Trading, composta da circa 50 PMI di varie regioni italiane.
La prima parte del lavoro focalizza l’attenzione sugli aspetti che determinano e caratterizzano il processo di internazionalizzazione delle PMI: la qualità imprenditoriale, lo sviluppo del capitale immateriale, l’appartenenza ad un cluster, un’attenta gestione all’organizzazione delle risorse, la disponibilità di adeguate fonti di finanziamento.Nel secondo capitolo si tratta dell’evoluzione qualitativa del modo, e quindi delle strategie, con cui le imprese affrontano i mercati esteri: la “mondializzazione” del prodotto, l’indecisione sul “prezzo universale”, la rete distributiva di cui servirsi, la comunicazione e la promozione. Nello stesso capitolo sono illustrate anche le diverse strategie di entrata. Il capitolo terzo mette in risalto il fatto che nel contesto della PMI l’attività di internazionalizzazione prevalente è quella commerciale. Emerge, infatti, una maggiore importanza dei fattori che stimolano l’attività di esportazione (demand oriented) rispetto a quelli che determinano scelte di internazionalizzazione produttiva (supply oriented). Nel capitolo quarto si è cercato di analizzare se, ed in quale misura, i consorzi all’esportazione possono configurarsi quali strumenti in grado di supportare adeguatamente tale processo. Prima di introdurre il caso aziendale, si è fornito un quadro aggiornato della situazione consortile italiana, grazie all’analisi della distribuzione dell’export per regioni, realizzata nel 2007 da Federexport.
La scelta di trattare del Consorzio Salerno Trading è stata dettata dal fatto che lo stesso è uno dei più grandi esistenti nelle aree del Sud della Penisola ed è inoltre “completo” nelle sue caratteristiche. Nasce nel 1985 come consorzio promozionale, plurisettoriale complementare, pluriterritoriale e di natura mista. Le associate al consorzio Salerno Trading, appartengono a diversi settori quali quello agroalimentare, degli imballaggi, impiantistica, edilizia, della plastica e prodotti per la casa.
Dal presente studio la realtà consortile sembra emergere come risposta, non certo definitiva, ma adeguatamente soddisfacente, a molti dei problemi delle imprese di minori dimensioni, consentendole di affrontare l’internazionalizzazione con approcci proattivi e pianificati, riducendo le condizioni di incertezza e di scarsa informazione sui mercati esteri.
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Informazioni tesi
Autore: | Daniela Altieri |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia del Commercio Internaz. e dei Mercati Valutari |
Relatore: | Vittoria Marino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 212 |
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