Dal centralismo al decentramento tributario, l'affermazione del federalismo fiscale
In tema federalismo fiscale il 2007 si era annunciato come l’anno della svolta. Una svolta che però non si è concretizzata. Certamente la formulazione di un disegno di legge per l’attuazione dell’articolo 119 della Costituzione da parte del Governo Prodi, dopo sei anni dall’approvazione del nuovo titolo V, ha segnato un punto importante. Tuttavia, la difficile esistenza del Governo, insieme al duro contrasto tra Regioni e Comuni su elementi costitutivi della proposta, hanno da subito bloccato il processo in atto.
Il successo elettorale della Lega (elezioni politiche 2008) e il suo pressing sul nuovo Governo, ha, da subito, riattivato il cantiere politico del federalismo fiscale. Il punto di partenza, la proposta del Consiglio regionale della Lombardia è però un testo dai contenuti forti e controversi, che rischia di acuire le divisioni tra i vari protagonisti istituzionali, oltre a generare una devoluzione di risorse finanziarie irrazionale, non giustificata dai costi delle funzioni conferite a Regioni e Comuni.
Con il seguente lavoro, intendo ripercorrere l’evoluzione del sistema tributario italiano, dall’atto dell’unificazione ai nostri giorni, entrando nel merito delle più significative riforme istituzionali, analizzate in chiave fiscale. Procedendo in questa direzione, il primo capitolo riassume interamente le tappe più rilevanti del processo tributario. Il secondo capitolo è dedicato allo studio, piuttosto dettagliato, dell’ attuale sistema delle imposte locali, un sistema ampiamente decentrato che si oppone all’assetto centralistico degli anni settanta. Una finanza regionale basata sull’IRAP, sull’addizionale all’IRPEF e sull’addizionale all’IVA; una finanza comunale imperniata sull’ICI (sino al 2008) e altre imposte collegate ad immobili e all’ambiente.
La tesi si conclude al terzo capitolo affrontando il federalismo fiscale. A partire dai numeri della finanza decentrata (2006) e dalla legge finanziaria 2007, si tenta di capire le motivazioni e i margini di manovra, concessi ai due Governi succedutesi nel triennio 2006-2008, che hanno influito sulle modalità attuative del federalismo fiscale. Si propone la puntuale rappresentazione di federalismo fiscale proposta dal Governo Prodi e dal Consiglio regionale lombardo, entrambe inattuate per differenti motivi. E’ l’ultimo paragrafo ad illustrare il neo disegno di legge Calderoni: attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, delega al Governo in materia di federalismo fiscale ( presentato in data 3 settembre 2008).
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Informazioni tesi
Autore: | Daniele Proietti |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi della Tuscia |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dell'economia |
Relatore: | Antonio Iorio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 188 |
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