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Concorrenza e regolazione nel trasporto ferroviario passeggeri: il difficile cammino delle riforme

Nel corso dell’ultimo decennio si è assistito ad un mutamento di paradigma nel modo di intendere e gestire i cosiddetti servizi pubblici. Sotto la spinta delle indicazioni comunitarie, di vincoli di bilancio pubblico sempre più stringenti e delle innovazioni tecnologiche sono state di fatto messe in discussione le tradizionali politiche di gestione di questi settori. Il processo di riforma, ancora in corso, mira a sottrarre in via definitiva questi comparti alla proprietà e al controllo pubblico e a disegnare nuovi mercati concorrenziali dove una molteplicità di soggetti si confrontano nell’offerta di quei servizi, che tradizionalmente erano offerti da imprese pubbliche in regime di monopolio legale. In quest’ottica, dunque, vanno lette le numerose e importanti privatizzazioni, avvenute in Italia negli ultimi anni, che hanno aperto la strada alla liberalizzazione nell’offerta dei servizi nei campi dell’energia e delle telecomunicazioni. Se queste sono dunque ad oggi le esperienze più avanzate, a questo generale cambio d’indirizzo non è sfuggito neanche il trasporto ferroviario, investito fin dai primi anni novanta dalle disposizioni comunitarie, e per quanto riguarda l’Italia, da una sostanziale riorganizzazione della compagnia di bandiera.

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4 Introduzione Nel corso degli ultimi quindici anni si è assistito ad un mutamento di paradigma nel modo di intendere e gestire i cosiddetti servizi pubblici. Sotto la spinta delle indicazioni comunitarie, di vincoli di bilancio pubblico sempre più stringenti e delle innovazioni tecnologiche sono state messe in discussione le tradizionali politiche di gestione di questi settori. Il processo di riforma, ancora in corso, mira a sottrarre in via definitiva questi comparti alla proprietà e al controllo pubblico e a disegnare nuovi mercati concorrenziali dove una molteplicità di soggetti si confrontano nell’offerta di quei servizi tradizionalmente offerti da imprese pubbliche in regime di monopolio legale. In quest’ottica, dunque, vanno lette le numerose e importanti privatizzazioni, avvenute in Italia durante gli anni novanta, che hanno aperto la strada alla liberalizzazione nell’offerta dei servizi nei campi dell’energia e delle telecomunicazioni. A questo generale cambio d’indirizzo non è sfuggito il trasporto ferroviario, investito fin dai primi anni novanta dalle disposizioni comunitarie, e per quanto riguarda l’Italia, da una sostanziale riorganizzazione della compagnia di bandiera. Pur tuttavia, rispetto ad altre modalità di trasporto, quale ad esempio quella aerea, e più in generale nei confronti delle altre, già menzionate, public utilities, le ferrovie sembrano ancora scontare notevoli ritardi nel processo di liberalizzazione. Queste difficoltà non sono proprie solo dell’Italia, che anzi negli ultimi anni si è mossa in maniera più decisa di altri paesi membri 1 , e non possono essere solo attribuite alle peculiarità strutturali del settore che lo rendono indubbiamente meno flessibile e meno permeabile di altri ai cambiamenti. 1 Cfr. OECD, “Regulatory reform in Italy”, Reviews of regulatory reform, 2001

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