Aspetti organizzativi e gestionali del settore vitivinicolo

3 INTRODUZIONE Il settore vitivinicolo italiano ricopre in media all’incirca il 21% della produzione mondiale; esso rappresenta uno dei protagonisti del sistema agro- alimentare del Paese e di gran lunga il leader del "made in Italy". La filiera è un contributore di prim'ordine per le casse dello Stato: il fisco riceve quasi sei miliardi d’Euro dal settore e il sistema previdenziale pubblico riceve un miliardo e ottocento milioni d’euro in contributi per il personale. L’Italia si contende con la Francia il primato produttivo a livello mondiale ed è uno dei Paesi con i maggiori consumi. Con l’ingresso sul mercato del vino, nell’ultimo quinquennio, di paesi emergenti quali Australia, California e Cile, si richiede alle imprese di settore un continuo adeguamento ai mutevoli cambiamenti provenienti dal mercato interno ed internazionale. D’altro canto, il comparto è stato oggetto di maggiore attenzione da parte della normativa comunitaria e nazionale per evitare alterazioni e frodi e per eliminare eccessi di produzione che avrebbero posto in circolazione vini di basso profilo qualitativo. In quest’ottica vanno evidenziati gli incentivi all’estirpazione stabiliti negli anni ’88-’92 a livello dell’Unione Europea che hanno portato ad una riduzione della quantità prodotta ed un sempre maggiore innalzamento della qualità. L’obiettivo è quello di presentare la dinamica della vitivinicoltura mondiale, arrivando fino a quella campana, e nello specifico del Sannio, approfondendo l’analisi ai processi produttivi fondamentali dell’impresa vinicola.