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Il ruolo della UE nel conflitto israelo-palestinese

Dagli inizi del 1900 il Medio Oriente è sempre stato al centro delle attenzioni delle grandi potenze. Sono stati molti i tentativi di pacificazione di tale conflitto, molti sono stati i fallimenti, molti i soldi spesi sia per il conflitto stesso che per la pace. Negli ultimi anni, a causa di numerose escalation di violenza nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, il conflitto israelo-palestinese ha avuto un ruolo sempre più importante nell’agenda internazionale.
Visto che l’UE partecipa alla risoluzione del conflitto in questione ci siamo posti l’interrogativo di quale fosse il ruolo dell’Unione Europea all’interno del conflitto israelo-palestinese. Per rispondere a questa domanda abbiamo analizzato brevemente la storia del conflitto stesso utilizzando quattro differenti ottiche: l’origine del conflitto e la politicizzazione della questione etnica, l’escalation e de-escalation del conflitto, l’internazionalizzazione del conflitto ed, infine, la sua europeizzazione. Dopo questa breve esposizione siamo passati ad analizzare come l’UE opera per risolvere il conflitto ed i legami da questa instaurati con Israele e l’Autorità Palestinese.
Per capire ciò abbiamo studiato e analizzato i legami politico-istituzionali tra Unione, Israele e Autorità Palestinese prendendo in considerazione la Partnership Euro-Mediterranea (PEM), la Politica Europea di Vicinato (PEV) ed altri accordi secondari. Continuando nell’analisi ci siamo soffermati sull’assistenza economica fornita dall’UE al popolo palestinese e tutto ciò che ne consegue, abbiamo preso in considerazione il commercio con Israele e Palestina, le condizioni sul conflitto imposte dall’Unione su entrambi i contendenti, l’intervento europeo sul campo per mezzo delle missioni EU BAM Rafah ed EUPOL COPPS ed, infine, le percezioni dell’intervento europeo da parte israeliana e palestinese.
Analizzando i documenti ufficiali, dagli Accordi d’Associazione agli Action Plan abbiamo riscontrato che i legami politico-istituzionali tra Unione e lo Stato d’Israele sono più forti rispetto a quelli avuti con l’Autorità Palestinese. Inoltre, grazie alla consultazione di dati OCSE e dei dati ufficiali dell’Unione è emerso che quest’ultima è il primo donor internazionale del popolo palestinese, finanzia diversi progetti, spazianti dall’ambito infrastrutturale a quello educativo - attraverso il meccanismo PEGASE - e sovvenziona alcune ONG che operano sul campo. Incrociando i dati ricavati dall’OCSE e dalla Commissione Europea abbiamo appurato che il commercio europeo con Israele e la Palestina risulta essere importante per quest’ultime e che il commercio con Israele si aggira sui 25,3 miliardi di euro. Visti i dati trattati all’interno della tesi siamo arrivati alla conclusione che un embargo economico-commerciale nei confronti di Israele in risposta ad un’eventuale mancanza riguardo le condizioni sul conflitto, è poco plausibile. Inoltre, avvalendoci di interviste personalmente effettuate, di interviste citate in libri accademici, di documenti ufficiali del Ministero degli Affari Esteri israeliano e di articoli di giornale riportanti interviste a personaggi di spicco di ambo le parti contendenti, abbiamo constatato che le percezioni nei confronti dell’intervento europeo da parte israeliana e palestinese sono antitetiche tra loro. Se da una parte gli israeliani ritengono l’intervento europeo inopportuno, dall’altra il popolo palestinese chiede all’Europa non solo di mantenere il ruolo economico che tuttora possiede ma anche di avere un maggior ruolo politico nella risoluzione del conflitto e di essere meno dipendente dalle posizioni statunitensi.
In conclusione, possiamo sostenere che l’Unione Europea ricopre, principalmente, un ruolo di spicco per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese in ambito economico. Ambito importante per sostenere la popolazione e la creazione delle istituzioni palestinesi necessarie per la costruzione del futuro Stato palestinese. Dal punto di vista politico, dato il deficit di credibilità - dovuto alla mancanza di coesione interna - e dato il ruolo assegnatole dalla comunità internazionale e, soprattutto, dagli Stati Uniti riteniamo che l’UE si attenga alle posizione volute e sostenute da questi ultimi e dal Quartetto, salvo le rare eccezioni trattate all’interno della tesi che hanno anticipato posizioni ritenute, fino ad allora, impensabili.

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Introduzione Introduzione “Migliore e più sicura è una pace certa di una vittoria solo sperata” Annibale Il conflitto israelo-palestinese ricopre da, ormai, molti anni un ruolo preponderante sullo sce- nario politico internazionale. In quella striscia di terra, di superficie poco superiore ai 28mila chilometri quadrati, per più di sessant’anni il popolo israeliano ha combattuto contro i suoi vicini arabi, per più di sessant’anni la Terra Santa è stata bagnata dal sangue dei vincitori e dei vinti. Migliaia di vite sono state spezzate per ideali così differenti tra loro; milioni e milioni di dollari sono stati spesi per quella terra, sia per la pace che per la guerra. Il conflitto più con- troverso e tuttora irrisolto è certamente quello israelo-palestinese che vede contrapposte due culture e religioni che trovano nella medesima terra la loro culla della civiltà. Per anni ed anni gran parte delle diplomazie hanno tentato di affrontare il problema, hanno tentato di risolvere il conflitto nato da due promesse, fatte da parte inglese a due popoli diversi, per la stessa me- desima terra, e per anni hanno fallito. Tuttora, l’Occidente ed i paesi dell’area lavorano per raggiungere l’obiettivo più ambito, una pace stabile che possa garantire sicurezza, serenità, crescita e benessere alle popolazioni che abitano questa terra. In molti si chiederanno perché scrivere una tesi di laurea sul ruolo dell’Unione Europea nel conflitto in questione. La mancanza di dibattito in Italia, la mancanza di fonti e/o libri scritti in italiano, l’importanza per l’Europa stessa di questo conflitto, i molti fallimenti dei processi di pace mi hanno spinto a cercare di capire meglio il ruolo svolto – e che tuttora svolge – dal- l’Europa nel conflitto e capire se questa può davvero dare quella marcia in più per la risolu- zione di una guerra che non si è mai realmente fermata da qui a sessanta anni or sono. Per l’Unione Europea, il conflitto in questione ha una grande importanza. Il Medio Oriente è sempre stata la principale area d’azione della politica estera degli stati europei. Sin dai tempi d’Alessandro Magno le genti europee sono sempre intervenute sull’area in questione. Riman- gono difficili da dimenticare eventi quali il dominio romano sulla Giudea, la distruzione del tempio di Gerusalemme, la diaspora causata dagli stessi romani ai danni degli ebrei, le crocia- te portate avanti nel Medioevo da parte dell’intera Europa ed il mandato britannico sulla Pale- stina. Inoltre, come dimenticare la responsabilità storica europea nei confronti di palestinesi ed israeliani? Non possiamo certo scordarci l’Olocausto perpetrato nei confronti del popolo -1-

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