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L'Esperienza Riabilitativa del Teatro

Con lo scopo di affermare l’utilità riabilitativa del mezzo teatrale presenterò nella tesi un breve excursus storico, partendo dalle prime forme di teatro di cui si ha testimonianza storica, fino al suo sviluppo come medium riabilitativo. Successivamente parlerò dell’esperienza specifica del laboratorio teatrale dell’associazione TeatroViaggiante, la sua collaborazione con il centro salute mentale e il progetto svolto con le scuole superiori di Portogruaro. Seguirà un approfondimento sul lavoro e l’esercizio svolto dagli attori-utenti per prepararsi alla messa in scena e un analisi di alcuni importanti momenti della rappresentazione. Infine presenterò i resoconti delle interviste sottoposte ai responsabili del gruppo teatro, agli utenti partecipanti e agli operatori del centro salute mentale di Portogruaro.

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INTRODUZIONE Ho sempre apprezzato il teatro e il far teatro fin dall’adolescenza e ho avuto modo di entrare a far parte dell’ambiente teatrale, anche se solo per un breve periodo, negli anni del liceo, quando mi unii ad una compagnia teatrale con componenti di età mista compresa tra quattordici e i diciotto anni a Portogruaro con l’intento di portare spettacoli basati su rivisitazioni delle opere shakespeariane per iniziative di beneficienza. Dopo di allora mi sono dedicato ad altro, ma la stima e il rispetto che provo per questa nobile arte è rimasta immutata. Così quando ho iniziato i lavori per la tesi triennale, ho deciso di intraprendere una ricerca sulle possibilità riabilitative del teatro, anche se ancora non sapevo bene su cosa focalizzarmi o come impostare il lavoro. Fortunatamente la ricerca ha preso una svolta durante il periodo di tirocinio nel centro di salute mentale di Portogruaro, dove ho avuto la fortuna di entrare in contatto con i membri dell’associazione onlus TeatroViaggiante, un gruppo attivo da oltre 20 anni nel settore psichiatrico, che utilizza la drammaturgia a fini riabilitativi e abilitativi. Dopo aver visto il loro spettacolo “Anabasi” al teatro Russolo di Portogruaro, li ho contattati e ho partecipato ai loro incontri settimanali, dove ho avuto la possibilità di intervistare alcuni dei loro membri tra volontari dell’associazione, utenti e operatori partecipanti del centro salute mentale, ottenendo così preziose informazioni e testimonianze dirette del lavoro svolto dall’associazione in collaborazione con la struttura e dei benefici che ne hanno tratto i partecipanti e coloro che gli sono vicini. Nella pratica l’utilizzo della drammaturgia a fini riabilitativi si stanno dimostrando un ottimo strumento, se affiancato alle terapie verbali e farmacologiche, offrendo uno spazio-tempo libero alla comunicazione, rielaborazione e crescita utilizzando il teatro come medium relazionale con gli attori-utenti. All’interno del laboratorio teatrale vengono proposte attività che stimolino il recupero fisico, dell’autonomia e dell’autostima in un lavoro di ‘scavo’ psicologico che fa riemergere tratti di personalità negati nell’identità pubblica di tutti i giorni, la dinamica del gruppo consente inoltre agli utenti di spogliarsi del proprio ruolo di malati, al sicuro e liberi di attingere alle proprie potenzialità celate: nonostante la vita di questi attori sia basata sulla sofferenza della malattia, essi si trasformano in persone nuove, non appena sono in scena. 4

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Informazioni tesi

  Autore: Renato Rosito
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
  Facoltà: Scienze Sociali
  Corso: Scienze del servizio sociale
  Relatore: Paolo Benini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 46

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